Ospite sulle frequenze di Radio 1 nella trasmissione Radio Anch’io Sport, il presidente Massimo Moratti ha parlato dell’Inter a 360 gradi, dal presente con Antonio Conte, al passato da presidente del club.
Corsa Scudetto
Juventus o Milan? – “Il Milan mi hanno sorpreso, sta giocando veramente molto bene, anche con il Parma si è espresso molto bene. Il Milan rimane pericoloso anche senza Ibrahimovic. La Juventus fa sempre paura, ha un insieme di giocatori fortissimi. Quello che deve distinguere i nerazzurri in questo momento è la voglia e il grande cuore. L’allenatore le cose le sa fare. Se si calma e resta tranquillo poi potrà distinguere l’Inter dalla Juve sul piano del carattere. Altrimenti non si vince niente. Per lo scudetto ci saranno altre occasioni, ma se non dovesse vincere quest’anno ci saranno altre polemiche che non facilitano”.
Scudetto ultima spiaggia? – Il calcio è fatto di queste cose, delle improvvise difficoltà che ti trovi davanti e che devi saper superare. Ci sono le possibilità per vincere. Disputare il campionato è una cosa negativa, ma allo stesso tempo può essere una grande spinta essendo l’unico obiettivo. Cosa dovrebbe avere l’Inter più della Juventus? Deve avere la spinta di carattere. Quello che deve distinguere i nerazzurri in questo momento è la voglia e il grande cuore. L’allenatore le cose le sa fare. Se si calma e resta tranquillo poi potrà distinguere l’Inter dalla Juve sul piano del carattere. Altrimenti non si vince niente. Per lo scudetto ci saranno altre occasioni, ma se non dovesse vincere quest’anno ci saranno altre polemiche che non facilitano per il futuro”.
Moratti sull’Inter di Antonio Conte
L’eliminazione dalla Champions – “Peccato per l’eliminazione. Guardando le partite il girone è apparso meno difficile di quanto sembrava all’inizio”.
La scelta di prendere Conte – “Conte è un tecnico bravissimo. Ha un carattere attento alla squadra, tiene in tutto quello che fa. Allo stesso tempo ha un carattere molto difficile. Non so se avrei resistito a lungo. Prenderlo è stata una scelta coraggiosa e, come tale, ha i suoi rischi”.
Lo spogliatoio – “Non conosco la situazione. La sensazione è che il presidente rispetti il lavoro dell’allenatore. Nonostante la bufera dell’eliminazione dalla Champions, le cose si sistemeranno da sole”.
Sul prossimo mercato di gennaio – “Quando ero presidente ne ho fatte tante insieme ai direttori sportivi che erano bravi. Se ci sono giocatori che non rendono, anche per colpe non loro, meglio mandarli in un’altra squadra in cui vengono apprezzati di più. Non mi meraviglio quindi che ci possano essere diverse uscite dall’Inter, considerando anche che adesso avrà solo il campionato”.
Eriksen – “Non mi aspettavo questo rendimento deludente, ma gioca poco, Conte avrà le sue ragioni, se non c’è fiducia nel danese inutile continuare a puntarci”.
Un giocatore che porterebbe all’Inter stile Ronaldo – “C’è Mbappé che è molto bravo, ma non sono attratto da alcun giocatore in maniera particolare. Per l’Inter bisogna alzare il livello di classe guardando ruolo per ruolo, ma non ho in mente giocatori in modo particolare”.
La pandemia
“Si tratta di una crisi di una gravità incredibile. Colpisce di sicuro il calcio tantissimo. Non sappiamo per quanto tempo ancora gli stadi saranno vuoti. Il vaccino aiuterà, ma questa situazione sta mettendo in ginocchio tante società tra spese altissime. Gli ingaggi? Sono i giocatori quelli che rischiano di più, va bene che si riducano l’ingaggio, ma allo stesso tempo sono loro che permettono di far continuare il calcio. Il meccanismo è difficile. Per qualche anno la ricchezza la vedremo da lontano”.
Il ricordo su Paolo Rossi
“La perdita i Rossi è stata un grande dolore. Parliamo di uno dei più grandi giocatori della storia italiana. Peccato che sono diventato presidente troppo tardi, sennò avrei cercato di prenderlo a tutti i costi. Ho avuto la fortuna di essere a Barcellona e Madrid per i Mondiali guardando da vicino la sua bravura e la sua simpatia. La sua orte è stata triste e inaspettata. Purtroppo il tempo passa per tutti e il calcio romantico sembra scomparire”.
Il ricordo su Peppino Prisco
“Prisco era un personaggio eccezionale ed indimenticabile perché pieno di qualità. Contemporaneamente era eroe di guerra e un bravissimo avvocato. Una persona eccezionale che ha come unica colpa quella di avermi convinto a fare il presidente dell’Inter”.
Moratti e il rapporto con Mourinho
“Mourinho si è sempre comportato in maniera corretta con me. Ci siam sempre capiti reciprocamente e quando è nato qualche problema l’abbiamo sempre risolto. Però erano tempi diversi e la squadra era decisamente forte, cosa che facilitava sulle decisoni”.
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