E’ pronto a riprendersi tutta la scena Gigi Di Biagio. Appena ci sarà l’occasione buona, tornerà con tutto il carico d’esperienza accumulata tra il percorso azzurro e la parentesi alla Spal dove ha lasciato un’impronta importante nonostante le difficoltà e l’epilogo amaro che ha provato a evitare con tutte le proprie forze. Torna a parlare e lo fa in esclusiva per IoTifoInter, con una finestra aperta su Appiano Gentile e San Siro sponda nerazzurra.
Di Biagio, in Italia è tutta un’altra musica per l’Inter…
“L’Inter ha fatto delle ottime gare anche a livello internazionale, solo che in competizioni brevi basta poco per compromettere il risultato. Difficile valutare, è normale che in Italia e all’estero vi siano situazioni diverse. Non ha fatto male neanche in Champions, pure se capisco quanto sia difficile da digerire andare fuori dal girone. Ora si butta sul campionato”.
Cinque vittorie consecutive sono il segnale più forte da quando c’è Conte?
“Un segnale molto forte l’ha già dato la stagione scorsa per quello che è stato fatto, guardando anche alle annate precedenti. Antonio è arrivato a un punto dalla Juve e in finale di Europa League. Viene da lontano questo segnale forte. Ha costruito qualcosa dalla stagione scorsa, dopo i tanti punti di ritardo che aveva invece registrato in passato. Questi passi avanti importanti di Antonio e dell’Inter si sommano agli altri”.
Le scorie della Champions si assorbono facilmente?
“La delusione è normale che ci sia, poi però si raccolgono tutte le energie e le forze. Può rimanere la delusione, però a livello fisico sarà più forte di prima. Racchiude tutte le forze in un’unica competizione e non giocherà ogni tre giorni. Ritenevo l’Inter già da prima in corsa per vincere lo scudetto, adesso potrebbe essere avvantaggiata. Lo auguro ad Antonio e al club”.
La freddezza del popolo interista per Conte è solo per il passato juventino?
“Il suo passato incide in certi momenti. Non credo che i tifosi siano scontenti di lui, specie adesso che vede il vertice. E’ chiaro che è diverso se lo si chiede dopo un’eliminazione dalla Champions”.
Lukaku è sempre l’arma in più?
“Direi proprio di sì, per quanto ha fatto vedere da quando è a Milano. I numeri parlano per lui. Ho sentito qualche lamentela in certe partite, ma uno come lui incide sempre tanto”.
In cosa può migliorare l’Inter?
“Conoscendo il Dna di Conte e il suo pensiero, sono sicuro che la vorrebbe migliore in fase difensiva. A livello offensivo si esprime in modo importante. Lui vorrebbe più equilibrio e subire gol con meno facilità rispetto a quanto talvolta s’è visto”.
Contro lo Spezia a San Siro può approfittare di Sassuolo-Milan e Parma-Juve?
“Penso che una squadra di vertice come l’Inter debba pensare solamente a se stessa, badando a vincere sempre non preoccupandosi degli altri. Deve vincere e basta, poi magari butterà occhi e orecchi in casa d’altri per sorpassare le concorrenti”.
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