Inter rinata dopo il fallimento in Champions e ora a -1 dal Milan capolista.
Il Resto del Carlino individua 5 certezze di Antonio Conte per proseguire la corsa Scudetto.
IL RITROVATO HANDANOVIC
Il portiere e capitano non ha cominciato l’anno da saracinesca. Un solo errore clamoroso contro il Benevento, reso innocuo dalle cinque reti segnate dai compagni, ma anche uno «zero» alla voce miracoli un po’ stretto per chi deve difendere i pali di una contendente allo scudetto. Contro i partenopei, però, lo sloveno ha garantito una fetta consistente del bottino incamerato. Tanti gli interventi nel secondo tempo, prima e dopo il vantaggio per i padroni di casa, grazie ai quali la squadra ha potuto festeggiare al triplice fischio.
VINTO LO SCONTRO DIRETTO
Punto debole della stagione passata e di quella attuale era stata finora proprio la capacità di rendere negli appuntamenti chiave. La prestazione non è stata magistrale, il punteggio è stato finalmente quello sperato. E sono punti che pesano, quando si gioca contro squadre dal medesimo potenziale, perché ai tre sommati nella propria graduatoria vanno tolti quelli che l’avversario non può vantare. Paradossalmente i quattro punti in più rispetto ai «cugini» sono arrivati in due giornate sulla carta più complicate per i nerazzurri.
IL CALENDARIO
I nerazzurri ora dovranno vedersela con lo Spezia in casa e il Verona in trasferta. Posto che i successi vanno sempre guadagnati e che spesso l’Inter è inciampata nei momenti clou proprio laddove non ci si attendeva avvenisse, sono confronti sulla carta con avversari meno prestanti del Sassuolo fuori casa e della Lazio a San Siro (il calendario del Milan da qui a Natale).
UN SENSI IN PIU’
Il centrocampista è subentrato due volte a gara in corso, contro Cagliari e Napoli. Deve mettersi alle spalle oltre un anno di infortuni, per questo Conte lo sta centellinando in modo da rischiare il meno possibile. Il suo ingresso alla Sardegna Arena e due giorni fa al Meazza è coinciso con buoni riscontri. Anche nel difficile finale nerazzurro in difesa dell’1-0 di Lukaku, uno dei pochi a mantenere lucidità è stato proprio l’ex Sassuolo.
L’AFFIDABILITA’ DI LUKAKU
Con il Napoli non ha invece giocato complessivamente una grande partita il belga. Eppure è stata sua la firma decisiva, dagli undici metri, distanza dalla quale non ha ancora mai fallito da quando veste di nerazzurro. Molto si è detto delle sue incertezze quando l’asticella sale, impressione confermata al cospetto di Koulibaly. Ma se il pallone è su quel disco bianco, match chiave o meno, il centravanti di Conte è una sentenza.
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