Dario Marcolin, 49 anni, è passato nell’Inter di Roberto Mancini, stagione 2007-2008, facendo un’esperienza importante come vice. Da lì è andato avanti da solo sulle panchine di Monza, Modena, Padova, Catania e Avellino, oltre a far parte dello staff di Fiorentina e Brescia dopo i trascorsi da centrocampista tra le altre di Napoli, Lazio, Sampdoria, Cagliari e Genoa.
Oggi Marcolin è un apprezzato commentatore di Dazn e parla volentieri dei nerazzurri in esclusiva per IoTifoInter.
Marcolin, Conte ha trovato la formula giusta?
“Più che la formula giusta, visto che sta mantenendo sempre il suo 3-5-2, direi che in questo momento ha trovato il riposo giusto e un unico obiettivo della stagione. Io dico sempre che la testa è l’arma in più che hai per fare la prestazione. L’Inter ha la capacità di avere la testa su un solo traguardo. In campo cambia meno e nella testa dei giocatori cambia tanto”.
Cosa aspettarsi dal mercato nerazzurro?
“Non conosco a fondo la situazione di Eriksen, se voglia andare via o no. Potrebbe uscire e quindi entrare eventualmente qualcun altro. Tra attacco e centrocampo sono a posto, magari dietro ha la possibilità di intervenire. Penso comunque che sia un mercato semplice, non hanno bisogno di un giocatore particolare a destra o a sinistra, sono abbastanza completi”.
Tra Inter e Milan che duello è?
“Dopo tanti anni lo scudetto si sta spostando verso Milano. Nell’ultima giornata Milan e Inter hanno preso le distanze da chi sta dietro e dopo la sentenza su Juve-Napoli. Tra loro è un duello tecnico con due filosofie diverse, più offensivo il Milan e più pratica l’Inter. Il Milan è imbattuto da dopo il lockdown, da giugno, e quando si fanno 7 mesi allo stesso livello vuol dire che il motore della squadra è il gioco. Il Milan adesso è una certezza”.
Conte teme Pirlo?
“Non credo che lo tema. C’è in tutti la curiosità di vedere Pirlo, la Juve fa tre passi avanti e uno indietro, due avanti è uno indietro, se pensiamo ai punti persi contro Benevento, Verona, Crotone, Lazio e nell’ultima con la Fiorentina. Pirlo non è riuscito a trovare la continuità. Conte non lo teme ma di sicuro lo stima perché è stato un suo giocatore. Sa che testa ha e che uomo è Pirlo”.
Dove può e deve migliorare l’Inter?
“Secondo me deve migliorare nel gioco. Se andiamo a vedere le due partite con Napoli e Spezia giocate a San Siro, credo che per puntare allo scudetto è difficile vedere le avversarie che fanno meglio di te tecnicamente anche se poi porti a casa la vittoria dato che hai giocatori più forti. Nelle occasioni create credo che l’Inter possa trovare il piano B come lo chiama Conte o le alternative sui giocatori. Penso che debba comunque trovare qualcosa di nuovo poiché gli avversari ormai lo conoscono”.
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