“La neve era compatta, asciutta, perfetta per il pupazzo…”.
Nicola Savino quasi si sente sorridere al telefono, racconta della fotografia con la moglie Manuela, scattata al parco Sempione dopo aver ammassato il tradizionale spaventapasseri solo con braccia adulte, senza neppure un pargolo al seguito da compiacere. Un’immagine-simbolo della giornata di lunedì per molti milanesi fiaccati da zone rosse, arancioni e gialle che, all’improvviso, “sono diventate tutte bianche”.
Una gioia fanciullesca, un momento che sarà ricordato in un anno da dimenticare.
Il conduttore ha covato questa gioia fanciullesca fin dalla sera prima, quando i fiocchi iniziavano a posarsi sul coprifuoco, sommando silenzio a silenzio, deroga alla costrizione domiciliare tra un vinile di Guccini da scoprire e un film Disney (Soul) a casa come se fosse il cinema, con il jogging come unica variazione mattutina al copione Covid, non mitigato neppure dall’amata Inter («pur in un anno buono per lo scudetto»). “Lunedì sera ho pensato che ci meritassimo tutti un po’ di sollievo — racconta Savino —: una nevicata purificatrice per portare via tutto”.
(Fonte: Corriere.it)