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L’appello di Bellugi: “Non scherzate col Covid: io l’ho preso e mi hanno tagliato le gambe”

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«È stata una cosa troppo inaspettata e troppo esagerata, ma è successo, bisogna risolverla con la pazienza e bisogna essere più tosti che in campo».
Così ha parlato Mauro Bellugi a «Radio Anch’io Sport» su RadioUno, raccontando la sua terribile esperienza.
Il 70enne ex giocatore di Inter, Bologna e Napoli ha dovuto subire l’amputazione delle gambe in seguito all’aggravarsi dei sintomi da Covid. Oggi è ancora ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano, dov’era stato portato a inizio novembre dopo aver contratto il coronavirus.

IL DRAMMA DELLE GAMBE AMPUTATE DOPO IL COVID

«Bisogna essere d’esempio — ha continuato Bellugi — e anche se è dura, non si può mollare. Hai i tuoi cari e devi fare tutto quello che c’è da fare per tornare a casa». L’ex difensore ha poi lanciato un messaggio ai negazionisti. «Non si può scherzare sul Covid, l’attenzione deve essere massima, bisogna stare in casa un po’ di più. Io stavo sempre attento ma in un momento ho abbassato la guardia. Ho preso il virus e mi hanno tagliato le gambe».

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L’Inter si è detta pronta a offrirgli un ruolo in società e Bellugi conferma di essere stato già contattato da Marotta. «Appena esco e avrò le protesi e riuscirò a camminare da solo, andrò a trovarli. Ho giocato anche con Bologna e Napoli ma la mia famiglia è stata l’Inter, l’Inter è nel cuore». Anche per questo Bellugi è particolarmente contento di vedere i nerazzurri in lotta per lo scudetto: «Il Milan ha anche quel pizzico di fortuna che ci vuole, è un segnale ottimo per arrivare in fondo, ma spero di vedere l’Inter vincere il campionato. Non deve però prendere i gol che prende, perché poi davanti ha delle belve. Hakimi è eccezionale, e ci sono un sacco di giocatori di ottimo livello, un fenomeno come Lautaro e un mostro come Lukaku». Parlando invece dei suoi colleghi di difesa in assoluto, Bellugi ammette che «il difensore che mi piace di più è Chiellini: da annoverare fra i grandi. Mi sembra però che Bastoni sia sulla strada buona».
(FONTE: CORRIERE.IT)

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Published by
La Redazione