“Parlare di crisi sarebbe assurdo. L’Inter è seconda in campionato e ha perso due partite. Ha il miglior attacco e la coppia gol più prolifica. Eppure, a sondare gli umori dei tifosi, il cielo è più nero che azzurro“.
Questo l’incipit dell’articolo di Franco Vanni su La Repubblica, che prosegue così.
“L’interista pensava di rilanciare l’inseguimento alla Juve, ma non poteva immaginare di trovarsi a gennaio a rincorrere il Milan. Squadra che obiettivamente per ingaggi ed età media non dovrebbe essere dov’è. Sembrava un fuoco di paglia, invece arde caldo e regolare come carbone antico. Come gli occhi di Paolo Maldini. Quelli di Antonio Conte invece troppo spesso sembrano dire «aiuto».
L’Inter, dopo la sconfitta con la Samp e il pari amaro di Roma, non può più buttar via niente.
Nuova pressione si aggiunge a quella d’inizio stagione, quando era favorita assieme alla Juve. Vincendo domani sera a Firenze, potrebbe incontrare proprio il Milan ai quarti di Coppa Italia, il 27 gennaio. Altrimenti le resterebbe solo la Serie A, che sembrava una preda facile da azzannare, ma che s’è ribellata.
Arriva la Juve di Pirlo
Domenica a San Siro arriverà la squadra di Pirlo, ex giocatore di Conte. Ancora una volta costretto a confrontarsi col proprio passato bianconero.
Nelle ultime due partite l’Inter si è mangiata 5 dei punti di distacco che aveva sulla Juve. Perdendo finirebbe virtualmente dietro la rivale di sempre, che dovrà giocare col Napoli.
Conte si lamenta per il mercato a zero, come se per altri suoi colleghi fosse diverso, e difende le proprie scelte. I cambi, anzitutto. La statistica dice che quando Perisic entra l’Inter non vince, eppure contro la Roma l’ha inserito per Lautaro. L’evidenza suggerisce che Hakimi sia più pericoloso di Kolarov, ma nel finale all’Olimpico in campo c’era il
serbo.
Per questo i tifosi sono tornati a chiedere la sua cacciata, con l’hashtag #ConteOut. Sulla graticola anche capitan Handanovic. Su 59 tiri in porta subiti, 23 sono. Troppi. Ma è ingeneroso pensare sia solo colpa sua.
L’Inter deve registrare la difesa, che ha subito tanti gol quanti la Fiorentina. Più di Milan, Juve, Atalanta, Napoli e Verona. E deve sistemare la testa: mai nelle partite che contano l’Inter ha saputo imporsi”.