“Dice Antonio Conte: «Ci stiamo avvicinando, ma loro ogni anno si rinforzano». E giù ad elencare i rinforzi della Juventus. Il tecnico nerazzurro inizia a giocare il suo personale derby d’Italia a parole. Ma rischia l’autogol. Perché se una squadra viene definita favorita in base alle campagne acquisti fatte, allora stasera tra i due allenatori se c’è uno obbligato a vincere è lui: perché l’Inter ha puntato su di lui con un ingaggio da top cinque in Europa, mentre la Juventus si presenta con un «principiante», un collega alle prime armi”.
Questa l’analisi de Il Giornale.
“Perché Pirlo allena da quattro mesi. Se si guarda a questo, non c’è storia stasera seguendo il ragionamento del salentino. Poi c’è il campo, la cui parola non mente. E per ora dice che da grande ex il profeta Antonio non ha mai battuto la Juventus: tre precedenti in serie A (oltre al ko in B ai tempi dell’Arezzo), tre sconfitte. Se quella ai tempi dell’Atalanta è da catalogare nel percorso di apprendistato, le due della scorsa stagione alla guida dell’Inter pesano. Per questo Conte non può sbagliare, perché questo è un big match da vincere anche per zittire il popolo dei suoi detrattori che, nelle fila nerazzurre, si ingrossa.
Con le grandi la sua Inter fatica, battere la Juve significherebbe darle una spallata pesante e rilanciare la sfida al Milan dopo un punto in due gare, ma soprattutto scacciare i fantasmi
del solito gennaio di stenti per i nerazzurri. Per farlo Conte dovrà dimostrarsi all’altezza di Fonseca, Simone Inzaghi, Stroppa, Juric, Gasperini e Prandelli. Non è un elenco a
caso. Tutti allenatori che hanno fermato la Signora con campagne acquisti inferiori non
solo a quella bianconera ma anche a quella nerazzurra. Ma soprattutto un particolare li
accomuna a Conte: come lui praticano la difesa a tre e di conseguenza si sono ritrovati
con l’uomo in più a centrocampo contro i campioni in carica. Stessa cosa dovrebbe
succedere al tecnico nerazzurro che, rispetto ai colleghi, ha una squadra più forte e un ingaggio di dieci volte superiore. Se i favoriti si pesano con i soldi, se Conte non dovesse fare risultato con il suo contropiede sarebbe il primo a salire sul banco degli imputati”.
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