Il giornalista di fede nerazzurra Leo Turrini scrive di Inter – Juve sul Resto Carlino:
“Alla fine, ha avuto ragione Conte. Prima che i nipotini di Mao chiudessero i rubinetti di Suning, l’ex ct aveva preteso l’acquisto di Vidal, pittoresco cileno esposto non di rado a facili critiche. Ma proprio Vidal ha spaccato Inter-Juve, determinando una ipotesi di svolta per questo campionato. Ma la cosa più bella, la testimonianza plateale di quanto il Covid ci ha portato via, è stata l’esplosione di fuochi d’artificio fuori da S. Siro, prima dell’inizio. C’era, in quel crepitare di mortaretti, la malinconica confessione di un vuoto, il vuoto delle emozioni vissute in diretta, che appartiene ad ognuno di noi, qualunque sia la fede calcistica. Dopo di che, la sfida di ieri sera non ha deciso niente. Per inciso, nemmeno è detto che la Juve batta il Napoli nel recupero post Covid, lasciando da parte la Supercoppa di mercoledì. E se il Milan vincesse stasera manterrebbe un primato che da un pezzo ha smesso di essere estemporaneo. Ancora: non tutti se ne sono accorti, ma gli stadi chiusi hanno azzerato il valore del fattore campo. Nel bene e nel male, per chiunque. Di più. Dopo il Napoli di Maradona nel 1990 e la Samp di Vialli nel 1991, soltanto le eccezioni di Lazio e Roma a inizio millennio hanno sottratto lo scudetto al binario Milano-Torino. Ma nel frattempo la Storia del Bel Paese è andata avanti. Questo campionato, così condizionato dalla pandemia, è bello proprio perché segnala una ipotesi di equilibrio all’insegna del pluralismo. Vedremo cosa racconterà la classifica a fine primavera. Di sicuro, dopo ieri sera l’Inter ha una credibilità che inseguiva, vanamente, da anni. E questa è una notizia, no?”.