I numeri sono dalla sua, l’età pure. Ma quello che fa parlare di Lautaro Martinez sono più i gol sbagliati che non quelli segnati. Anche perché l’attaccante argentino spesso si è reso protagonista di topiche abbastanza clamorose che sono costate caro alla ai nerazzurri, o che hanno rischiato. In Champions, ad esempio, il Toro ha sciupato clamorosamente un gol a porta vuota in casa dello Shakhtar, partita finita poi 0-0 che è costato punti importanti nella corsa alla qualificazione.
Ma è nell’ultima settimana che l’ex Racing ha dato il peggio di sé. Il 10 gennaio, a Roma, sbaglia sottoporta tirando addosso a Pau Lopez, anche se disturbato da Ibanez. Tre giorni più tardi, anche qui a due passi, sbaglia un gol clamoroso in casa della Fiorentina, portando i suoi compagni ai supplementari che sono valsi poi l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia. Fino ad arrivare a ieri sera, quando Szczesny respinge sul suo sinistro un tap-in che avrebbe di fatto chiuso la gara. Per fortuna che poi ci ha pensato Barella, ma un errore così, contro la Juventus, rischia di pesare il doppio.
E non è una questione di poca affinità con il gol perché, come già ricordato, i numeri e l’età giocano a suo favore. Semmai di freddezza. Cosa che, in questi casi, rappresenta la linea di demarcazione tra il campione e l’ottimo giocatore.
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