Dal caldo di La Plata (Argentina) ci sarà uno spettatore speciale per il derby di stasera a San Siro: Andres Guglielminpietro, detto Guly.
Mattatore nel Milan scudettato targato Zaccheroni e protagonista di annate importanti con l’Inter di Cuper, ecco la sua intervista al quotidiano Libero.
Guly, come finisce stasera?
«È una notte da dentro o fuori, perciò dovranno giocare a viso aperto. Entrambe arrivano da un sabato difficile in campionato e devono rilanciarsi. Potrebbero esserci tanti gol».
Chi vede favorita per lo scudetto?
«La Serie A è tornata molto equilibrata. Penso che possa essere l’anno buono per rivedere il tricolore a Milano dopo i tanti anni di dominio Juve. Milan o Inter? Sarà a testa fino alla fine».
Un suo caro amico è Zanetti che sta facendo il vicepresidente all’Inter.
«Pupi ha sempre avuto un attaccamento viscerale per i nerazzurri. Ricordo che il Real Madrid dei Galacticos lo voleva come terzino destro e l’Inter era vicina a cederlo, ma
Pupi disse di no. Non voleva lasciare l’Inter per nessun motivo. Voleva restare nerazzurro tutta la vita e ci è riuscito vincendo tutto da leader e capitano. Una bandiera che dev’essere da esempio. In campo manca uno come lui. Quando pensi ai nerazzurri ti viene in mente Javier».
Ecco, l’Inter: è Lukaku dipendente?
«Sì, ma come tutte le squadre dipendono dai campioni: l’Inter da Lukaku, il Milan da Ibra, la Juve da Ronaldo e la Lazio da Immobile. Se le punte non girano, sei fregato».
C’è nell’Inter di oggi un giocatore in cui si rivede?
«Perisic, ma lui è molto più forte di me. Sono io che sono felice dell’accostamento (ride, ndr)».
Adesso lei fa il procuratore. Un talento sudamericano che vedrebbe bene in Italia?
«Prenderei al volo Carrascal del River, trequartista dalla classe incredibile anche se sta giocando poco».