Brozovic e Barella bloccati, senza Lukaku è dura. Pirlo ‘ingabbia’ Conte e il cambio modulo dell’Inter è tardivo.
Il match di Coppa Italia si apre bene per i nerazzurri, che bucano la Juve grazie ad una buona pressione sulla transizione difensiva. Barella beffa Alex Sandro e Lautaro punisce Buffon con un taglio da bomber vero al 9’. I bianconeri, però, riescono ad approfittare in modo chirurgico delle imprecisioni dell’Inter e segnano i due gol che decidono la partita proprio nel momento di maggiore difficoltà.
Il rigore del pareggio arriva al 26’ con la prima palla che la Juve mette oltre la trequarti (cross sparato in curva e Young molto ingenuo), mentre il raddoppio di Ronaldo su un ‘suicidio’ totale della coppia Handanovic-Bastoni al 35’.
Nella ripresa gli ospiti pensano soprattutto a difendersi, impedendo ai nerazzurri di costruire in modo pulito dal basso come nella sera della grande vittoria in campionato. Ottimo lavoro in pressing di Kulusevski su Brozovic, con l’Inter che ha faticato nel trovare libero il proprio play, Barella e le due punte.
Inoltre, senza Lukaku, i nerazzurri non hanno neanche potuto utilizzare l’alternativa del gioco lungo quando i bianconeri aumentavano la pressione alta. Risultato? Juve in controllo a metà, perché l’Inter riesce comunque a minacciare più volte Buffon nella ripresa. Il portiere azzurro è strepitoso su Darmian al 69’, mentre 10 minuti prima era stato Sanchez a farsi stoppare sulla linea di porta da Demiral.
Troppa imprecisione sotto porta per l’Inter, con Pirlo che ringrazia e chiude tutti gli spazi affidandosi anche a Chiellini terzino sinistro nel finale di partita. Tardivo il passaggio di Conte al 4-3-1-2 e tanto rammarico per Lautaro e compagni, anche se al ritorno con Hakimi e ‘Big Rom’ sarà tutta un’altra musica.