Da esubero di lusso con le valigie in mano, a insostituibile e blindato. In soli 4 mesi Milan Skriniar ha capovolto il proprio destino in nerazzurro, riprendendosi l’Inter e un posto fisso nello scacchiere di Antonio Conte. Cresciuto prestazione dopo prestazione, fino a diventare centrale (di posizione e di fatto) nel progetto del tecnico salentino e un punto fermo anche per le stagioni a venire.
La svolta è arrivata a novembre, dopo le difficoltà di adattamento della passata stagione. Il posizionamento nella linea a 3 contiana (spesso terza scelta, dopo Godin e D’Ambrosio, post-lockdown). Un settembre da separato in casa (in attesa del Tottenham, che si è spinto fino a 35 milioni, rifiutati da Suning, per portarlo a Londra) e un ottobre in quarantena per coronavirus.
Tornato a disposizione, Skriniar non ha più lasciato il campo, collezionando 15 presenze su 15 (13 da titolare) in campionato. 3 su 3 in Champions e in Tim Cup, mettendo in fila tutti i compagni di reparto, in serie A, per minuti disputati. La svolta nella trasferta dello scorso 28 novembre, a Reggio Emilia, contro il Sassuolo. Ora è più utilizzato di Bastoni e De Vrij. Per minuti giocati Skriniar è secondo solo ad Handanovic.