Il politicamente corretto è alla base della distruzione del pensiero libero. Così, in questa terza puntata di Convivium è ospite la mia coscienza, scevra da contaminazioni, libera pensatrice e un po’ eccentrica. Che c’entra col calcio? Tutto. Basta una partita decente di un giocatore per eleggerlo a pallone d’oro, una mediocre per affossarlo. E mentre il mondo si divide fra buoni e cattivi, il calcio proclama la grandezza o la miseria di un calciatore.
Una premessa che non si meritano quelli che hanno fatto del politically correct un bersaglio, in difesa del libero arbitrio. Eppure, ancora è prevalente il pensiero di massa, guidato da pochi contro molti, anche tifosi della stessa squadra. Ma andiamo nello specifico. Il giocatore della settimana è certamente Ivan Perisic (30 partite, 3 gol e 3 assist in questa stagione), celebrato per aver fermato Lazzari sulla sua fascia sinistra. Il giovane Maicon è noto per le sue galoppate vincenti. Stesso numero di partite in campionato del croato (20), ma con 5 assist e 1 gol (3 e 2 per Perisic). Se andassimo ad analizzare al contrario la partita, secondo un ragionamento aristotelico, Lazzari ha fermato Perisic. Come??? Obietteranno i più. Azioni pericolose dalla fascia sinistra? Forse una. Quindi? Quindi i giocatori si sono annullati a vicenda, mentre Hakimi, reo di aver fatto una partita sottotono, ha dato, a mio avviso, manforte alla manovra nerazzurra più del croato.
Non a caso le azioni pericolose, oltre che centralmente dal duo Brozovic-Eriksen, sono passate anche dal piede del marocchino. Ma Perisic ha svolto una grande partita in difesa. Ovviamente, nessuno contesta il fatto. Conte ha preparato molto bene la partita, abbassando la linea della difesa, costringendo gli avversari a lunghe manovre, quasi mai sulle ali, per poi ripartire in contropiede. E infatti il possesso palla è tutto a favore dei biancocelesti. E allora? Perisic non si è quasi mai sganciato perché doveva bilanciare le spinte di Hakimi sull’altra fascia. Ok, mi avete affondato.
Però, voglio porvi una domanda: nelle partite in cui il croato ha giocato male, ma davvero male, siete stati così veggenti al punto tale da prevedere la sua bella performance di domenica sera o eravate lì ad inveire contro lo schermo? Io ricordo, o interista, cosa dicevi e scrivevi!
Seconda domanda, semplice. Se Conte ha scelto di sacrificare Perisic in fase difensiva, limitandogli di attaccare lo spazio e di saltare l’uomo e di crossare, per bilanciare la spinta di Hakimi, non sarebbe stato il caso di inserire direttamente un difensore? Questa la vera domanda. Avere in rosa Perisic, Young, Darmian e Kolarov e far giocare solo i primi tre, è da pazzi! Kolarov non deve essere inserito nei tre in difesa, ma nei cinque. Solo tre volte è stato provato in quel ruolo, a partita in corso, dimostrando di avere gamba e recupero. Cosa che mi aspetto da un esterno a cinque. Adattare un esterno offensivo a difensore, quando in rosa hai difensori non è strano? Un esterno offensivo deve offendere, un difensore deve difendere. Ma sarò più preciso: un giocatore offensivo può anche difendere (e bene); un giocatore difensivo può anche attaccare (e bene), ma svolgere solo una fase non è, per me spettatore, stimolante. Questi sono gusti, vincere le partite è altra cosa. E per questo abbiamo Conte (per fortuna).
Riflessione finale: vedremo ancora Perisic in quel ruolo svolgere quel compito, ma mi aspetto che sia solamente una imposizione momentanea, per contrastare alcuni giocatori di spessore, altrimenti giocheremmo sempre in dieci. E se Perisic è stato per voi, finora, fonte di malesseri pomeridiani, di certo una partita discreta non vi farà cambiare idea. Giusto?