Nel suo editoriale, il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni è tornato a parlare della situazione societaria ed economica dell’Inter. “Non posso pensare che gli Zhang, attesi in questo mese da scadenze pesanti, trattino l’Inter come lo Jiangsu. Imparagonabile una realtà che ha (aveva) sette anni con una, prestigiosissima, che martedì 9 ne compirà 113. Le rassicurazioni fornite ultimamente dal Gruppo sono tuttavia poco convincenti. Immagino che il giovane Steven stia facendo l’impossibile per concludere l’esperienza con uno scudetto e non lasciare macerie”.
“Anche la presunta nota trasmessa venerdì andrebbe riletta con attenzione: a settembre l’Inter ha – per scelta – smesso di pagare i fornitori. Analizzato il documento trimestrale di Inter Media si evince infatti che al 31 dicembre aveva in cassa 65 milioni. Avrebbe così potuto saldare, ad esempio, la prima rata di 10 milioni al Real per Hakimi. Sotto pandemia, la cassa è cresciuta nel trimestre soltanto perché sono aumentati i fornitori da pagare: penso anche che tanto Marotta quanto Antonello, gli amministratori, non intendano rischiare conseguenze personali”.
“L’Inter appartiene alla nostra storia, alla nostra vita, è uno dei club che ho più amato e seguito, credo di poter dire che per vent’anni sono rientrato tra i giornalisti più apprezzati da Moratti, Mazzola e dal compianto Giammaria Visconti di Modrone, di cui ero amico. L’Inter merita un futuro di stabilità e investimenti a breve e medio termine che tanto Thohir quanto – a quel che si sa – Zhang non sono stati in grado di garantire”.
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