Roberto Zaccaria, ex parlamentare e presidente Rai e soprattutto super tifoso dell’Inter, a La Repubblica fa il punto sulla situazione del progetto Interspac, associazione che vuole portare al club nerazzurro l’azionariato popolare:
“Il nostro è un treno che ha bisogno di mettersi in moto e acquista velocità strada facendo. Non ci sono state aperture dall’attuale proprietà e per questo non abbiamo strutturato una proposta. Con buona probabilità l’Inter andrà in mano a chi i soldi da investire li ha già pronti. Quindi, un fondo di private equity.
Interspac? Noi soci ci confrontiamo quasi quotidianamente. Il nostro è un progetto di medio termine, volto a rafforzare il capitale sociale dell’Inter. Come dicevo, non siamo coinvolti nell’operazione che sembra essere in corso”.
SU ZHANG – “Mantenere il controllo? Certo, è possibile, almeno temporaneamente. Ma parte dei soldi verrebbero comunque da un fondo. L’era dei capitani coraggiosi nel calcio è finita. Siamo di fronte a nuove dimensioni economiche. Servono forze molto rilevanti, come i grandi fondi di investimento americani. O come il fondo sovrano saudita di cui sento parlare”.
SULL’INTER – “Se è abbastanza italiana? Lo è nei ruoli chiave. Basti pensare all’importanza nel progetto di Marotta e Antonello. Ed è bello vedere Oriali vicino a Conte. Una vera bandiera Zanetti, che considero italiano. Sarebbe bello che in futuro un ruolo di garante e dello spirito interista fosse riconosciuto a Moratti e Tronchetti Provera, che hanno dato così tanto alla storia del club”.
Lascia un commento