Quello di stasera non è un match point scudetto per l’Inter “perché 6 punti sono pochi ed è lunghissima ancora”.
A dirlo è Beppe Bergomi, storica bandiera nerazzurra, parlando a La Gazzetta dello Sport.
“Ma se l’Inter battesse l’Atalanta, sarebbe un altro pesante mattoncino Scudetto: così metterebbe alle spalle un altro scontro diretto. La squadra più pericolosa è la Juve proprio perché ancora deve giocarci”.
Le differenze tra le due difese a tre di Inter e Atalanta.
“A inizio anno il trio difensivo dell’Inter ha pure provato ad avvicinarsi a quello dell’Atalanta, poi Conte ha capito che non poteva farlo, un po’ per il centrocampo e un po’ per i difensori: sono bravissimi, ma a campo aperto soffrono un po’ in velocità. Guardate Romero, invece: tiene la linea alta, ti viene a prendere dappertutto, uomo contro uomo, anche senza copertura. Ed è pure lui quello che crea superiorità in impostazione: si stacca davanti e va”.
Con quel cambio filosofico, però, l’Inter ha svoltato.
“La scelta di Conte è stata corretta per la rosa che ha: ora la sua squadra non rischia. Fa ancora pressing, ma in maniera alternata: aspetta e, solo quando serve, parte in pressione. Quest’Inter sa impostare da dietro, senza rischiare troppo, e riesce a trovare spesso la soluzione giusta grazie a un eccellente Bastoni”.
Lukaku sembra imprendibile, come può essere arginato?
“Finora ha sofferto solo contro due squadre: il Napoli, con Koulibaly, e la Juve. Quando incontra difensori grossi e veloci come lui, non può essere così dominante come contro tutto il resto della A. Il singolo dovrebbe staccarsi e avere più spazio per correre, con la possibilità pure di ricevere un aiuto dai compagni. Poi, più lo porti vicino all’area, più diventa “leggibile” e magari anticipabile: vuole sempre la palla addosso e quando c’è densità ha meno soluzioni”.
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