Antonio Conte ha tre pilastri fondamentali nella sua Inter, ma il concetto di difesa è quello principale.
Difendere difendere difendere: il tecnico ha chiarito il concetto, l’ha messo su carta e ora raccoglie i risultati.
Traduzione: passata Roma-Inter, da due mesi solo Hernani del Parma è riuscito a segnare su azione ai nerazzurri. I numeri sono in serie e valgono il punto di partenza del ragionamento. Sette clean sheet nelle ultime nove giornate, due reti incassate nel girone di ritorno: nessuno in Europa, nelle ultime sette partite, ha fatto meglio della capolista del- la SerieA.
Un altro dato ancora, forse il più significativo: nel 2021 in Europa solo Lilla e Reims (Ligue 1) hanno incassato meno gol da dentro l’area di rigore. Con l’Inter non solo è difficile segnare, ma persino entrare negli ultimi 16 metri. Giusto per dare l’idea: in questo ritorno, Conte sta viaggiando meglio rispetto alla prima stagione bianconera, quella dei soli 20 gol subiti in 38 giornate.
Della svolta tattica post Real Madrid di fine novembre s’è scritto ampia- mente. Il tecnico, con l’aiuto della video analysisedel suo staff nello specifico Paolo Vanoli si è trasformato in insegnante. E a tutti ha arricchito il bagaglio tecnico.Agli attaccanti, ad esempio, ha spiegato che è proprio sporcando la costruzione di gioco avversaria che aumentano le possibilità di segnare.
Lukaku è sempre stato un esempio, la gara con l’Atalanta ha messo in mostra un Lautaro centrocampista, bravo a schermare sul centrosinistra le imbucate dalle parti diVidal/ Eriksen, Bastoni e Perisic. E così il 3-5-2 si è trasformato in 5- 4-1 in fase di non possesso.
Altro passaggio decisivo: Eriksen. Il danese non sarà mai Vidal, per caratteristiche. Ma meglio di Vidal (peraltro sofferente al ginocchio, in queste settimane) ha saputo trasformarsi nel lettore ottico dell’Inter: capacità di difendere con il corpo, occupando gli spazi, non necessariamente andando a contrasto. È il salto in avanti che l’ha portato a conquistare Conte. Ma la SDB, da due mesi a questa parte, ha guadagnato il lavoro di Hakimi e Perisic sulle corsie esterne.
Ecco altri due giocatori trasformati da Conte. Hakimi ora ha gli occhi dietro, affidabile anche se c’è da difendere su Gosens e fare una vera difesa a cinque, come per larghi tratti del match di lunedì sera. Con la sua nazionale, Hakimi viene considerato un attaccante. In fondo, quel che è sempre stato Perisic per l’Inter, negli anni di Icardi. Ora Ivan è un perfetto quinto, che il meglio lo dà quando deve difendere ancor più che attaccare.
Fonte : La Gazzetta dello Sport