Perché Eriksen è diventato cruciale per il gioco dell’Inter

Le ultime prestazioni e ciò che si vede in campo portano a definire Christian Eriksen un elemento cruciale nel sistema contiano. Il quotidiano TuttoSport spiega i motivi.
Indispensabile? Forse, di sicuro il “monday night” di San Siro contro l’Atalanta ha messo ulteriormente in evidenza la differenza: pur con la stessa impostazione tattica e la medesima filosofia nel rispettare il piano partita stabilito da Conte, c’è stata un’Inter senza Eriksen e una con Eriksen. E nella ripresa l’ingresso del danese ha dato alla capolista quel qualcosa che era mancato nella prima parte della sfida.

Non si tratta di una bocciatura per Arturo Vidal. Il cileno ha dato il suo contributo nella fase di rottura del gioco. Però l’impressione è che senza Eriksen il progetto tecnico-tattico dell’allenatore salentino, se non proprio inapplicabile, diventi quantomeno più complicato da trasformare nella pratica. La rapidità d’esecuzione di uno o al massimo due tocchi è quello che serve per liberare la strapotenza degli attaccanti Lukaku e Lautaro Martinez. Non da trascurare il suo modo di calciare. La sua abilità di battere i calci piazzati risulta sicuramente utile per gli abili saltatori nerazzurri. Non a caso il gol vittoria contro l’Atalanta di Skriniar è arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal centrocampista danese.

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