In questa puntata di Convivium, che ritorna più polemico di sempre, andremo ad analizzare una situazione scomoda, alquanto. Perché l’Inter è in crisi da mesi e noi non lo sapevamo?
Proprio così: sono settimane e settimane che il bilancio dell’Inter è sotto osservazione da giornali sportivi e finanziari, da speculatori e da faccendieri. In sostanza, Il Corriere dello Sport, nel nome del direttore Zazzaroni, sta portando avanti una lotta senza fine contro l’Inter e il suo Ad. Marotta. Esito? Siamo primi in classifica. Ben vengano i gufi, i colpi dritti al cuore, parole taglienti come lame, poi…poi anche basta.
Perché prima gli stipendi arretrati, poi la rata di Hakimi non saldata, ora la cessione di un big entro il 30 giugno. Potremmo dire che ogni volta che un obiettivo sfuma, il Corriere nel inventa uno nuovo per far sì che il lettore medio possa da una parte credere al fallimento imminente dell’Inter, dall’altra creare una sorta di pensiero piatto e sterile per cui ciò che è scritto è legge. Certo, a forza di scriverlo, si convincono anche i più assidui difensori del pensiero libero.
La questione stipendi arretrati è una grandissima verità, su cui, però, si sta giocando un gioco pericoloso: la disinformazione. Ad ora il club ha saldato gli stipendi arretrati, proprio allo scadere del mese di marzo. Se così non fosse stato, sarebbe stata esclusa dalle competizioni europee. Tuttavia, da un mesetto circa, i titoloni parlavano (gufavano?) di un Inter che arrancava: vedremo se riuscirà a pagare gli stipendi. Era questo l’auspicio sadico di molti. Eppure, fra mille difficoltà, Suning, dall’altra parte del mondo, ha servito un poker d’assi sul tavolo.
Così come la rata di Hakimi, pagamento differito di comune accordo tra Inter e Real. Il club nerazzurro avrebbe dovuto sì versare la rata entro dicembre, ma il rinvio è stato, appunto, concordato con la squadra della capitale spagnola. Nulla di cui preoccuparsi. E, infatti, anche qui mr. Zhang non ha fatto mancare il suo apporto.
AH, dimenticavo, la cessione di un big entro il 30 giugno. Probabile, forse sì, forse no. Vi ricordate le estati in cui dovevamo pareggiare il bilancio? Gli scommettitori più accaniti, in primis alcuni giornalisti, erano lì che sussurravano al povero Ausilio: no, stavolta non ce la fai, no, stavolta il FFP non vi salva, esclusione delle coppe come minimo. E il ben servito Piero Ausilio lo dava con garbo, in silenzio. Perché il rumore dei nemici si vince solo con il lavoro, come A. Conte sta dimostrando in campo. Certo, la protezione della società è venuta a mancare in vari momenti della stagione, ma nonostante tutto siamo qui.
E a dire il vero, in questa situazione strana, in cui tutto il mondo è alle prese con una pandemia, prendersela con tanta cattiveria con una società, una sola, basandosi su ipotesi personali e non supportate da fonti (ogni nefandezza è stata smentita dai fatti), è di cattivo gusto. Ci sono club con le loro difficoltà, chi non ha rinnovato il contratto a due pezzi grossi della rosa, chi ha posticipato gli stipendi di 4 mensilità (no, non siamo solo noi), chi ha un passivo al bilancio di -100 mln (esatto, non siamo solo noi), chi è alle prese con giocatori positivi per la negligenza della FIGC…insomma, ciascuno è alle prese coi propri problemi, il giornalismo torni a fare informazione, a tutto tondo.
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