“Grazie papà per avermi fatto diventare interista”. Gianfelice Facchetti lo ha scritto di recente sul sito del club nerazzurro in una lettera proprio per la festa del papà. L’attore, scrittore e regista teatrale, figlio del grande Giacinto, racconta il primato dell’Inter in un’intervista a Leggo.
È fatta per lo scudetto?
“Fatta no. Finché non c’è la matematica nessun tifoso lo direbbe, soprattutto in questo calcio anomalo con le incognite legate al Covid. Il vantaggio però è cospicuo e la squadra appare solida e in controllo. Sta capitalizzando ora in campionato l’encomiabile lavoro di Antonio Conte e del suo staff, iniziato l’anno scorso”.
Conte ha detto che sarebbe bello che fosse proprio l’Inter a interrompere la serie vincente della Juventus…
“Impedire, lo dico con il sorriso, il decimo successo consecutivo della Juve sarebbe una soddisfazione in più”.
Lukaku e Lautaro stanno facendo faville.
“Romelu, al di là dei gol, è un trascinatore. Lautaro è cresciuto tantissimo. La cosa più bella è che non sono egoisti, giocano soprattutto per la squadra, che ha nella compattezza la sua dote migliore”.
In cosa questa Inter sarebbe maggiormente piaciuta a suo papà?
“È un giusto mix di gioventù ed esperienza, di stranieri di italiani che avranno un grande futuro come Bastoni e Barella. Poi sarebbe stato contento per Ranocchia, un secondo capitano che si fa sempre trovare pronto”.
È preoccupato per le vicende societarie?
“No. Credo che il club abbia molto appeal e che non manchino potenziali investitori che possano sostituire o supportare Suning. Personalmente mi piacerebbe la nascita di un azionariato popolare ispirato a quello del Bayern Monaco, che possa sostenere anche in piccola parte la proprietà”.
Lei sta per pubblicare un libro su San Siro. Che brutto continuare a vedere gli stadi vuoti.
“San Siro pieno fa tremare di emozione. Lo so sin dai racconti che mi faceva mio papà. In generale il calcio senza pubblico è depotenziato. L’Olimpico con i tifosi agli Europei? Sarebbe bello, ma avrebbe senso solo se potessero aprire anche cinema e teatri, fermi da oltre un anno”.
(FONTE: LEGGO.IT)