Oggi tocca a Nainggolan e Godin, stelle cagliaritane, ingaggiate dopo un periodo nerazzurro non proprio al top. Nessuno dei due ha risparmiato frecciate al tecnico Antonio Conte che, a detta loro, non li ha saputi valorizzare e, in certi casi, rispettare.
Il Ninja ha amato Roma più di Milano. Dove, come a Roma, non ha mai rinunciato a interpretare allo stesso modo professionismo e divertimento. Con Spalletti è andata bene, con gol decisivo all’Empoli per la qualificazione Champions. Con Conte no. A gennaio Radja, colpito dal Covid e chiuso nella casa in zona Porta Nuova, ha salutato l’amico del cuore Giovanni La Camera che soffre con l’Oro chiuso, ed è tornato a Cagliari dove lo amano, ma non riesce a incidere come nella passata stagione.
Il difensore Godin all’Inter firmò un triennale, abitava a San Siro per vedere l’effetto che faceva; poi cambiò per Arese con i 4 labrador, senza rinunciare alle puntate in centro allo scoperta di piccole cose con la sua Sofia. Ma non è andata come sperava e ha ceduto alla corte di Giulini. Neppure lui a Cagliari è sembrato il campione che la piazza aveva accolto scrivendo Bienvenido Godin. Da oggi lui e il Ninja dovranno essere leader e trascinare i sardi fuori dai guai.