Ha da poco inaugurato sulla Gazzetta dello Sport “zona mista nerazzurra”, un appuntamento dedicato ai tifosi dell’Inter. Mimmo Cugini, giornalista della rosea, è un profondo conoscitore del mondo interista.
E’ iniziato il countdown che porta allo Scudetto. A sbirciare il calendario, quale potrebbe essere la giornata decisiva?
“Mancano 13 punti all’Inter per aggiudicarsi matematicamente lo Scudetto, se Milan e Juve dovessero sempre vincere le prossime gare, una data plausibile potrebbe essere il 9 maggio in occasione di Inter-Sampdoria. E comunque penso che alla sfida di Torino con la Juve la squadra di Conte ci andrà con lo Scudetto sul petto”.
Quanto c’è di Conte in questa Inter in termini di percentuali?
“Non voglio dire il 100% ma almeno il 90%. E’ una squadra su cui sta lavorando dall’anno scorso, è salito un gradino alla volta, ha eliminato i difetti uno dopo l’altro e con 11 vittorie di fila ha dato lo strappo definitivo. Conte ha una grande capacità di gestire le partite. Un conto è se si gioca contro Sassuolo o Cagliari, un altro contro le grandi. Ora si parla di un Inter dal gioco poco spettacolare, ma contro Juve e Milan ha disputato due grandi partite! Poi è chiaro, affronti il Sassuolo e Conte imposta la gara sull’attesa, senza rischiare i contropiedi degli emiliani sapendo che un gol comunque lo fai. Conte è un allenatore che ha in testa solo la vittoria, studia gli avversari in maniera maniacale, alla fine ha ragione sempre lui”.
Quanta amarezza per l’uscita prematura dalla Champions?
“Credo che agli ottavi, come potenziale, poteva arrivare. Ma in quel momento Conte aveva molti dubbi, Eriksen era fuori dal progetto, la difesa non era solida come adesso. In Champions i particolari diventano più importanti e i minimi errori si pagano. Penso comunque che la società abbia costruito questa squadra principalmente per vincere lo Scudetto e interrompere il dominio della Juve”.
Conte resterà anche per il terzo anno o no?
“Credo di sì, e per due motivi: sia lui che la società sono schiavi del contratto, inoltre non vedo alternative in giro. Conte è apprezzato molto in Inghilterra ma penso che alla fine resti con l’obiettivo di fare bene anche in Europa”.
Andiamo alle vicende societarie. Volano tante parole ma alla fine Suning che farà?
“Suning, questa è una mia idea, ha subìto come tutti gli imprenditori l’input del Governo cinese, e in quel un momento l’input era di vendere o almeno cedere una quota per avere denari freschi. Ora sembra che sia rientrata questa fretta, al momento escluderei un’uscita di Suning dalla quota di maggioranza”.
Ora qualche nome da suggerire a Marotta per un Inter più forte anche in Europa…
“Questa squadra, per giocarsi chance anche in Champions, credo abbia bisogno di tre innesti di grande spessore: un esterno sinistro, un centrocampista di peso e un attaccante, il classico vice Lukaku o vice Lautaro. Per il reparto offensivo indico Muriel, a me piace molto, ha potenzialità enormi; per l’esterno c’è l’idea di Florenzi ma indico Emerson Palmieri del Chelsea; a centrocampo siamo un po’ leggeri e c’è bisogno di peso e di centimetri: dico Milinkovic-Savic”.
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