L’ad Beppe Marotta ha parlato ai microfoni di Sky Sport prima di Spezia – Inter.
“Superlega? La premessa è che questa iniziativa è stata portata avanti direttamente dai 12 proprietari dei club, alla luce della situazione di difficoltà finanziaria attuale legata in particolare alla pandemia, con i costi rimasti certi e i ricavi invece incerti. E’ stato fatto con un sistema calcio a rischio default. Nessuna azienda potrebbe continuare a vivere con un monte ingaggi pari a al 60-70% del fatturato. Il progetto è naufragato perché sono stati sottovalutati aspetti importanti come la voce dei tifosi e anche perché improvvisamente i 6 club inglesi si sono defilati secondo le loro logiche. Il l management dell’Inter non è entrato direttamente nel progetto, io e Antonello ci siamo concentrati nella gestione quotidiana del club. La validità del progetto? Bisogna cercare un modello di stabilità e continuità, così non si riesce ad andare avanti. Ad esempio, noi, Milan e Juve, negli ultimi 7 anni, abbiamo investito in Italia 1 miliardo di euro nell’acquisizione dei giocatori. Oggi è impossibile sostenere questi costi e va a discapito della promozione dei giovani in provincia e di una certa competitività. Oggi si ragiona solo su ricavi caratteristici già molto contratti. Si cercava di dare stabilità al sistema”.
“Non concepisco l’attacco violento da Urbano Cairo, con la conseguenza di aver ricevuto minacce pubbliche e private. Non si offende dando del giuda e traditore in pubblico. Lui mi conosce e sa quanto sono innamorato di questo sport, cercherò sempre di fare il bene del calcio”.