Walter Samuel è stato ospite di Salotto Gialloblù, programma del canale ufficiale dell’Hellas Verona, in occasione della sfida tra i veneti e l’Inter. Si è parlato del presente e passato, dal Triplete ad Antonio Conte e ai complimenti al Verona guidato da Ivan Juric.
Inter e Verona, due squadre che piacciono
I nerazzurri arrivano molto bene alla prossima sfida con i gialloblù secondo Samuel.
“L’Inter è una squadra più compatta. Conte ha trovato la quadra negli ultimi tempi. Ora ci sono equilibrio e tante individualità di primo livello. E’ concreta e a me piace tantissimo”.
L’ex difensore argentino conosce molto bene Ivan Juric, avendolo avuto come vice di Gasperini all’Inter nel 2011.
“Siamo stati poco insieme, poi io tornavo da un infortunio. L’ho conosciuto molto meglio più avanti quando ho smesso e ho intrapreso il ruolo di osservatore. Sta facendo un ottimo lavoro al Verona, mi piacciono le sue idee di calcio”.
All’Inter è stato compagno degli allora giovanissimi Dimarco, Faraoni e Bessa. Il suo ricordo.
“E’ stato bello aver condiviso la loro gioia per l’esordio in prima squadra. Sia io che Ivan abbiamo avuto la possibilità di vederli crescere”.
I suoi ricordi delle gare contro l’Hellas Verona.
“Era bellissimo l’ambiente ogni volta che andavamo a giocare a Verona. Sono contentissimo che sia tornato in Serie A. Oggi è una bellissima realtà. Si sente la tifoseria e si vive un bell’ambiente”.
Il Triplete
Anni indimenticabili all’Inter, soprattutto nella stagione del Triplete.
“Quell’anno è stato duro ma ha portato risultati. In dieci giorni ci siamo trovati a giocarci tutto. Per molti di noi sarebbe stata l’ultima chance per vincere una Champions o uno Scudetto. Avevamo una forte mentalità, eravamo un gruppo unito, ci sentiamo ancora oggi”.
Più volte Walter Samule ha definito quell’Inter una squadra “matta”.
“Sì, perché non chiudevamo partite. Ad esempio con il Chievo passammo dal 4-1 al 4-3, ma ce ne sono state molte altre. Però c’erano tanti campioni e la fiducia di portare a casa il risultato”.
La semifinale con il Barcellona tra le partite più memorabili.
“La semifinale con il Barcellona è sicuramente tra le più memorabili per il modo in cui ci siamo difesi. Ma ricordo anche di qualche derby vinto bene, però non saprei dire quale sia la partita che ricordo meglio di tutte”.
Iconico il suo gol decisivo in Inter-Siena 4-3
“Eravamo sul 3-3 ed il mister mi spostò più avanti, ma io volevo rimanere in difesa. Non mi trovavo molto a mio agio ma ho avuto la fortuna di trovarmi lì e fare gol. Penso che son cose che vedeva lui, il merito è stato suo per avermi lasciato lì. È stato un bel colpo di fortuna”.
Cosa ha appreso da Mourinho e dagli altri allenatori.
“Sono tutti diversi tra di loro, io sto cominciando ma cerco di ricordarmi le cose positive di ognuno lasciando da parte il resto. Ma vorrei avere la mia identità da allenatore, ricordando i momenti che mi potranno aiutare”.
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