La minaccia della UEFA di escludere le società ancora all’interno del progetto Super League, poi la replica dei club che hanno evidenziato l’inattuabilità della sanzione appellandosi a una sentenza del tribunale di Madrid. Adesso la saga si arricchisce di un nuovo capitolo: la guerra intestina fra i cosiddetti scissionisti. Secondo il New York Times, infatti, per considerare il progetto definitivamente tramontato servirebbe l’abbandono ufficiale da parte di 9 club, ma al momento sono 8 le società che hanno accettato di firmare una dichiarazione nella quale certificano di aver preso le distanze dal progetto. Si tratta, come trapelato nelle scorse ore, delle sei inglesi, dell’Inter e dell’Atletico Madrid.
Il New York Times è entrato in possesso della bozza di una lettera indirizzata dalle 8 società in questione al presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, nella quale tuttavia i club affermano che servirebbe l’assenso di tutti e 12 i club per chiudere una volta per tutte il capitolo Super League. In ballo, infatti, c’è un’altra missiva dai caratteri esattamente opposti: i mittenti sono Real Madrid, Barcellona e Juventus, le tre società che al momento sembrano più rigide sulle proprie posizioni. I tre club hanno avvertito gli altri nove che un’eventuale rottura del loro impegno – preso al momento dell’iscrizione – avrebbe gravi ripercussioni finanziarie e legali.
All’interno della stessa missiva, inviata giovedì, i due club spagnoli e quello bianconero hanno accusato gli ex soci di aver commesso una “violazione materiale dell’accordo tra fondatori“. Real, Barça e Juve sarebbero inoltre intenzionate ad avviare un’azione legale per dimostrare l’incompatibilità delle azioni UEFA con le leggi sulla concorrenza e sul libero scambio. Di certo, adesso le relazioni tra i top club vivono una fase a dir poco rovente.
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