Ivan Cordoba è uno degli eroi del Triplete del 2010 e storica bandiera interista. Il difensore colombiano oggi è uno dei dirigenti di riferimento del Venezia, grande rivelazione della Serie B. Cordoba intervistato dal quotidiano Libero parla dell’Inter.
“A chi mi ispiro come dirigente? A Giacinto Facchetti, il simbolo del dirigente integro. Ti trasmetteva tantissimo con poche parole. Parlava con l’esempio dei comportamenti”.
Un nuovo ciclo dell’Inter
“Oggi l’Inter ha di nuovo una squadra di grande carattere. Nonostante le difficoltà societarie e le problematiche legati agli stipendi, i giocatori hanno tirato dritto”.
Sul connazionale Muriel
“Muriel ha avuto anni in cui non riusciva a essere costante nel rendimento, adesso invece con Gasperini ha tirato fuori il meglio di sè ed è pronto per una grande squadra. È maturato tanto e può essere l’uomo giusto per l’Inter, a cui manca uno come Luis. Muriel più Lukaku e Lautaro: un attacco atomico!”.
Su Mourinho alla Roma
“Josè è un condottiero, lo conosco bene. Lui non è uno che punta a vincere la Coppa Italia o al quarto posto. Se ha accettato la panchina della Roma è perché è convinto di portarla a lottare per il titolo, altrimenti non ci andava”.
Inter-Samp e il gesto delle manette di Mou
“È stata la gara in cui Mourinho ha capito come funzionavano le cose nel calcio italiano. Noi nello spogliatoio gli avevamo raccontato tante volte degli episodi che ci erano capitati, quando lottavamo per vincere. Quella sera Josè capì cosa avevamo vissuto in passato. Le sue manette ebbero un significato fortissimo quasi a dire “mi potete mettere in carcere ma noi andremo avanti contro tutti e tutto”. Mou ci sapeva proteggere dagli attacchi esterni. Il suo gesto ci caricò tantissimo”.