Intervistato nell’evento organizzato dall’Inter con Star Casinò, Maicon ha rivissuto i suoi momenti in nerazzurro: “Eravamo un gruppo strepitoso. Il mio ricordo migliore è sicuramente il gol alla Juventus perché eravamo in un momento difficile in campionato e se avessimo vinto quella partita lo Scudetto sarebbe stato nelle nostre mani. Mentre il mio gol più difficile è stato quello sotto l’incrocio dei pali nel 4-2 contro il Milan. La Coppa Italia contro la Roma, nell’Olimpico pieno, è un trofeo che ha un peso diverso. Poi è certo che la Champions rimarrà per sempre, è la più bella di tutte. Non la cambierei mai con un Mondiale con la Nazionale perché il Brasile lo rivincerà prima o poi con la qualità che ha. La Champions fu belissima perché non arrivava da anni, Moratti fece uno sforzo grandissimo. Il primo scudetto che abbiamo vinto dicevano che fosse falso perché non c’era la Juve e il Milan era rimasto 16 punti indietro. Poi ne abbiamo vinti 4 di fila e allora ci hanno attribuito il giusto merito. La sensazione dopo la vittoria è impressionante, io ne ho vinti 5 di seguito e sono veramente contento di averli vinti con l’Inter perché è una squadra che si merita tanto, ha una tifoseria incredibile che non ho mai visto da nessuna parte e sono felice di far parte di questa famiglia”.
E a proposito di tifoseria, qual è stato il suo rapporto con il popolo interista: “Strepitoso, mi hanno accolto benissimo sin dal primo giorno. Io ho dovuto solo fare il mio dovere perché sapevo che loro mi avrebbero sostenuto. Poi mi chiamano ancora Colosso, mi è piaciuto quando me lo hanno dato anche perché non me lo sarei aspettato”.
Campioni del presente e del passato: “Molti mi rivedono in Hakimi? Non credo si possa fare un paragone con me, abbiamo caratteristiche diverse e ognuno ha le sue qualità, però è sicuramente un giocatore forte. Ha fatto un grandissimo campionato, è un giocatore che era già passato in grandissime squadre e non aveva dimostrato quello che ha fatto vedere qui all’Inter. Il più forte che ho trovato io, invece, è sicuramente Ibrahimovic. In Zlatan c’era qualcosa di particolare che ci faceva capire che sarebbe diventato un grandissimo campione”.
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