L’Inter festeggia con un rotondo 5-1 all’Udinese, la consegna ufficiale del 19° Scudetto. Davanti a 1.000 spettatori, ammessi per i festeggiamenti, la squadra di Conte non cala il livello di attenzione e sciorina ancora una prova di carattere. Nerazzurri tutti su buoni livelli, nessuno lesina l’impegno. Peccato per Stefano Sensi che, sceso in campo da titolare, ha dovuto abbandonare la gara nel corso del primo tempo per un risentimento muscolare. Per chiudere la stagione, invece del solito Top & Flop, proponiamo un pagellone che riassume la stagione dei calciatori nerazzurri.
Samir Handanovic – voto 7. Il capitano dopo tanti anni di delusioni finalmente alza al cielo un trofeo prestigioso e meritato. Anche se nel corso della stagione ha avuto qualche piccola distrazione, in generale il campionato del portiere sloveno è stato più che soddisfacente. Specie nelle partite determinanti come Napoli, Juventus e Milan il suo apporto è stato decisivo.
Ionut Radu, Daniele Padelli, Filip Stankovic – voto 6. In pratica non hanno mai giocato. Solo il portiere rumeno ha disputato un paio di gare a giochi fatti. Per Padelli un tempo nell’ultima gara. Discorso diverso per il figlio del grande Deki, inserito quest’anno in prima squadra e destinato a crescere molto nei prossimi anni.
Milan Skriniar – voto 8. Dopo una stagione vissuta tra alti e bassi, quest’anno abbiamo rivisto quel difensore che conoscevamo. In pratica non ha sbagliato una sola gara fermando ogni tipo di avversario. Per completare l’opera è stato determinante anche in fase offensiva.
Stefan De Vrij – voto 8. Il regista della difesa ha svolto al meglio il suo compito. Preciso, elegante, impeccabile in chiusura ed in appoggio. Difensore moderno dotato anche di visione di gioco e piedi all’altezza. Un elemento sul quale puntare ad occhi chiusi.
Alessandro Bastoni – 8. La sua crescita è stata esponenziale. Nel corso della stagione è migliorato in maniera incredibile diventando un perno della squadra. Davanti a lui un grande futuro, ora che anche la maglia azzurra sembra essere sempre più sua. Duttilità, forza fisica, intelligenza ed un piede sinistro di alto livello. Un predestinato.
Andrea Ranocchia – 7. L’uomo che insieme ad Handanovic ha vissuto la parabola di questi ultimi anni. Interista nel midollo ha resistito a tutto nel corso del tempo pur di arrivare all’agognato traguardo. Atleta serio, responsabile, umile, si è sempre fatto trovare pronto nel momento del bisogno. Ha lottato ed ha meritato come pochi questo successo.
Danilo D’Ambrosio – 7. Altro elemento che ha vissuto da dentro degli anni difficili. Anche lui ha avuto il merito di non mollare mai e di crederci sempre. Ha dovuto fare i conti con qualche infortunio e con il Covid, ma il suo apporto non è mancato. Presenze sempre importanti e decisive e qualche gol nei minuti finali che solo lui sa fare.
Alexandar Kolarov – 6. Le qualità non sono in discussione. Ha vissuto una stagione difficile, tormentato dagli infortuni e anche dal Covid. Quando è stato bene si è intravisto il giocatore che conoscevamo, ma purtroppo è successo di rado. Resta il suo enorme apporto ad un gruppo al quale ha dato un contributo determinante con la sua grande esperienza.
Matteo Darmian -7. Arrivato in estate senza grandi squilli di tromba, si è rivelato utilissimo in stagione. Come terzo difensore, ma soprattutto come esterno sia a destra che a sinistra, ha dato un contributo fondamentale. Non solo ha permesso ai compagni di respirare, ma si è reso protagonista di ottime prestazioni e reti decisive. Un jolly preziosissimo.
Asheley Young – 6,5. Partito come titolare della fascia sinistra, ha faticato più del previsto ad inizio stagione. Troppo preoccupato della fase difensiva, non sempre riusciva a dare un adeguato contributo in avanti. Ha lasciato spesso spazio a Perisic, ma ha sempre lottato ogni volta che è stato chiamato in causa. Nella fase finale del campionato è sembrato rifiorire con delle prestazioni all’altezza della sua fama ed anche una rete con l’Udinese. Comunque un professionista di grande serietà.
Achraf Hakimi – 8. L’acquisto top della scorsa stagione non ha tradito le attese. Abbiamo visto all’opera forse il miglior esterno dei maggiori campionati europei. Velocità impressionante unità ad un’eleganza disarmante. Le sue accelerazioni sono state spesso letali per gli avversari. Un bottino di reti ed assist pazzesco e tanto lavoro oscuro in copertura. Quando ha capito ciò che Conte voleva da lui è diventato inarrestabile.
Nicolò Barella – 8,5. Tuttocampista insostituibile ed inimitabile. In questo momento probabilmente uno dei migliori prospetti europei. Uomo ovunque, sempre pronto a raddoppiare ed a proporsi in avanti. Reti, assist, recuperi, giocate, contrasti, tanto lavoro e tanto sudore. E’ diventato in breve tempo e meritatamente un beniamino della tifoseria. Per lui anche un probabile futuro da capitano…e può ancora crescere molto. Un giocatore infinito!
Marcelo Brozovic – 8. Ha ormai raggiunto la maturità e la consapevolezza per essere considerato un top nel suo ruolo. Ha un carattere particolare, ma è stato un direttore d’orchestra inappuntabile. Sempre nel vivo dell’azione, pronto a proporsi ed anche a chiudere ogni varco. Le sue enormi qualità podistiche, unite ad una notevole visione di gioco, ne fanno il perno della manovra.
Christian Eriksen – 7,5. Giocatore di classe cristallina, ci ha messo un pochino di tempo per entrare nei meccanismi di Conte. Una volta calatosi nel personaggio non è più uscito, diventando l’uomo in grado di fare la differenza. In coppia con Brozovic, o anche alternandosi con lui nel ruolo, ha dato nuovo slancio alla squadra. Ha avuto il merito di rendere meno prevedibile la manovra e d’altra parte con due piedi come i suoi…era solo questione di tempo.
Roberto Gagliardini – 7. Anche in questa stagione il ragazzo non ha fatto mancare il suo apporto. Sempre pronto e disponibile, mai una parola o un lamento quando magari avrebbe meritato più spazio. Si è saputo ritagliare un ruolo decisivo, da professionista serio e umile. Un uomo sul quale si può sempre contare, quando serve lui c’è, pronto a dare il meglio.
Stefano Sensi – 6,5. Stagione fortemente condizionata dagli infortuni per il talentuoso centrocampista marchigiano. Anche nell’ultima di campionato ha dovuto alzare bandiera bianca per un risentimento. Le sue enormi qualità sono ben evidenti, e quando ha giocato si sono viste. Purtroppo la sua fragilità fisica lo ha molto limitato. Un potenziale enorme, stoppato dagli infortuni.
Arturo Vidal – 6. Una stagione difficile per il cileno, arrivato l’estate scorsa con ben altri propositi. Una condizione fisica che non è stata quasi mai ai massimi livelli. Nel finale di stagione anche un infortunio che lo ha in pratica fermato in anticipo. Restano degli sprazzi importanti e quel gol determinante contro la Juventus che ha dato una consapevolezza diversa al gruppo.
Matias Vecino – 6,5. Stagione sfortunata per il centrocampista uruguaiano. Fermato da un grave infortunio ha potuto dare il suo contributo solo nel finale. Nelle poche gare disputate si è visto comunque lo spessore del giocatore. Le sue qualità negli inserimenti e la sua proverbiale capacità di farsi trovare nell’area avversaria, non sono cambiate. Potrà essere utile in futuro.
Ivan Perisic – 7. Dopo qualche tentennamento si è adatto al ruolo di esterno a tutta fascia che gli chiedeva l’allenatore. Classe e doti fisiche non gli sono mai mancate e pian piano si è imposto all’attenzione generale. Nella seconda parte del campionato è diventato il padrone assoluto della fascia sinistra, riuscendo a dare un enorme contributo nelle due fasi. Anche qualche bel gol ha condito la sua stagione nerazzurra.
Romelu Lukaku – 9. Il cannoniere e l’uomo immagine della squadra. Non solo tanti gol, ma assist pesanti, giocate determinanti e un ruolo da leader che tutti gli riconoscono. Uomo spogliatoio, fratello maggiore di molti compagni, nonostante la giovane età, punto di riferimento dell’intero ambiente. Conte ha costruito l’Inter attorno a lui. Lukaku consapevole del suo ruolo determinante si è caricato sulle spalle la squadra è l’ha condotta al successo. Capacità fisiche e caratteriali fanno di Romelu uno dei migliori calciatori del mondo.
Lautaro Martinez – 8. Continua la crescita dell’attaccante argentino che ha disputato un campionato eccellente. Insieme a Lukaku ha formato una coppia di livello mondiale. Un’intesa dalla quale sono partiti i successi della squadra. Il “Toro” si avvia a diventare un top nel suo ruolo, la sua fame di successi e la sua voglia di emergere non conoscono ostacoli. Prossimo obiettivo superare le venti reti in campionato.
Alexis Sanchez – 7. Qualche problema fisico di troppo, ma quando è stato bene abbiamo ammirato un giocatore come pochi. Non sono molti i giocatori capaci di cambiare le gare in pochi minuti. Sanchez, dall’alto della sua classe, ci riesce benissimo. Anche in questo campionato alcune sue giocate hanno spaccato le partite e dato il via a successi preziosi. Ha sprecato qualcosina, ma anche a livello realizzativo il suo contributo è stato decisivo.
Andrea Pinamonti – 6. Chiude la stagione con una rete e qualche spezzone di gara. Non ha avuto molte occasioni per mettersi in mostra, ma ha sempre lavorato con passione ed umiltà. Conte lo stima e ritiene abbia fatto grandi passi avanti. Ha bisogno di giocare con maggiore continuità per compiere quel passettino in avanti, indispensabile per recitare un ruolo da protagonista nell’Inter.
Antonio Conte – 9. Il protagonista della stagione è lui. Ha saputo superare lo scetticismo legato al suo passato. Ha valorizzato in maniera incredibile la rosa della squadra. Ha saputo creare un gruppo coeso e vincente, pur dovendo fare i conti con una situazione esterna non semplice. Le difficoltà legate alla pandemia e ai problemi della proprietà cinese, non erano facili da affrontare e superare. Conte in coppia con Oriali ci è riuscito e di ciò gli va riconosciuto il merito. Ha dimostrato ancora una volta di essere un vincente, un allenatore top ed anche un uomo che si è calato perfettamente nell’universo nerazzurro. Speriamo di andare insieme a lui verso quella seconda stella che ormai vediamo da vicino.