Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport. “Dopo undici anni di attesa, i tifosi dell’Inter non meritano che la festa Scudetto sia già sostituita dai problemi, i dubbi, le partite di scacchi o di poker. Le uniche partite che l’Inter deve giocare sono quelle in campo, le altre fanno solo male. A tutti. Alla società, al tecnico ma soprattutto ai tifosi, i primi a meritare quella chiarezza che il club fatica a fare.
Si comincia a respirare una certa tensione, ed è un peccato. Conte chiede un confronto in cui tutti siano presenti per non incorrere in futuri equivoci, doppie versioni, scelte diverse da quelle promesse. È chiaro che questa richiesta è figlia
di un sentimento di non totale fiducia o di semplice paura che possibili difficoltà future (magari a vendere chi non serve…) poi possano far cambiare i piani. Ma anche la società che pare sottrarsi a questo incontro «aperto» non rassicura granché. Chi sta a guardare, con preoccupazione crescente, è il popolo nerazzurro, per il secondo anno di la nel dubbio se il condottiero resterà al timone oppure no. È soprattutto verso i tifosi che la società dovrebbe stringere i tempi, per regalare certezze e, tenendo Conte, dimostrare che lo scudetto è solo il primo di tanti traguardi ancora da raggiungere”.
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