Speravamo tutti che finisse in maniera diversa. Purtroppo è andata così e bisogna farsene una ragione. Antonio Conte ha preferito lasciare nel momento di massimo fulgore (Mourinho docet) e non possiamo biasimarlo, anche se forse poteva decidere diversamente.
Il suo intento era quello di fare un ulteriore passo avanti, mentre la società in questo momento fa già fatica a conservare l’esistente. Due strade che non si sarebbero mai incontrate ed è giusto che, correttamente, abbiano deciso di separarsi definitivamente. Se non possiamo biasimare il mister leccese, credo che lo stesso trattamento debba essere riservato anche alla società. Steven Zhang e la dirigenza hanno avuto il pregio di essere stati chiari con l’allenatore. Lo hanno anche pagato profumatamente e almeno sono riusciti a bloccare un suo ingaggio in Italia in tempi brevi. Inoltre, non hanno promesso ciò che onestamente è difficile da mantenere.
Per noi e per altri sarà un anno difficile, meglio tutelarsi con intelligenza e non andare allo sbaraglio, come purtroppo talvolta in passato è successo.Non condivido pertanto l’acredine di molti commentatori verso la proprietà cinese. E’ arrivato il momento di mettere i conti in sicurezza. Probabilmente anche il fondo californiano Oaktree è di questa opinione e, prima che sia troppo tardi, c’è necessità di agire. Ciò non significa che siamo allo sbando e lotteremo per la retrocessione, ma abbiamo l’obbligo di compiere dei passi precisi e meditati. Anche se dovessimo perdere uno o forse due elementi di spicco della rosa, non è che giocheremmo in nove. Un vecchio adagio dice: se si chiude una porta, può aprirsi un portone.
Ricordate quando se ne andò Ibrahimovic, sembrava che dovessimo ritirarci dal campionato. Arrivò Samuel Eto’o e qualcosina vincemmo…mi pare. Ora la situazione è obiettivamente molto diversa, ma non fasciamoci la testa prima di rompercela. La dirigenza è saldamente al suo posto e tutti stanno lavorando con convinzione. Magari non ci saranno colpi di mercato da prima pagina, ma avremo comunque una squadra molto competitiva per il campionato. Per l’Europa non l’avremmo avuta probabilmente nemmeno con Conte. Per le squadre italiane già superare la fase a gironi, può considerarsi un successo. In ragione di tutto ciò: calma e sangue freddo. Aspettiamo di conoscere le decisioni che verranno adottate, ma sempre con la certezza che tutti lavorano per il bene dell’Inter.
Mi permetto di dare un suggerimento non richiesto. Dopo vicende come queste c’è bisogno di sicurezza e stabilità. Due fattori fondamentali per andare avanti, uniti ad una profonda conoscenza dell’ambiente Inter. Per la guida tecnica lascerei stare tutti i nomi che circolano e punterei dritto su una certezza: Esteban Cambiasso. Il “Cuchu” era già l’allenatore in campo nei tanti anni con la maglia nerazzurra sulla pelle. E’ stato il primo a festeggiare in sede, con tanto di bandierone, il 19° Scudetto. Nessuno meglio di lui sarebbe in grado di cementare l’ambiente e di gestire un gruppo importante come quello nerazzurro. Non sarebbe male se ad affiancarlo ci fosse qualche altro elemento del “Triplete”, ad esempio Walter Samuel o Christian Chivu. In questo momento l’Inter ha bisogno di veri interisti e non di allenatori, bravissimi per carità, da dieci milioni di euro a stagione. Se la storia può insegnarci qualcosa, potrebbe essere esplicativo quando accade nel 2010.
Dopo i saluti di Mourinho, la dirigenza di allora puntò su un tecnico di chiara fama come Rafa Benitez. Vincemmo la Coppa Intercontinentale, ma per il resto furono solo danni. Con il senno di poi lo stesso Massimo Moratti ammise di aver commesso un errore. A gennaio 2011 arrivò Leonardo che non era un allenatore, infatti adesso fa un altro lavoro, ma compattò l’ambiente e si calò umilmente nel ruolo. Arrivammo secondi dopo un recupero fantastico e spedimmo nuovamente fuori dalla Champions il Bayern di Monaco. Lo avessimo avuto subito, lo scudetto non lo avrebbe vinto il Milan. A volte la soluzione dei problemi è più semplice di quando sembri. Invece di impelagarci in situazioni dure da digerire, voliamo basso e ragioniamo freddamente.
Cambiasso allenatore! Insieme a lui continueremo a gridare I M Inter.