La domanda che tutti i tifosi interisti si fanno è la seguente: quando potremo vedere di nuovo in campo Christian Eriksen?
Daniele Andreini, responsabile della Cardiologia dello Sport e dell’Unità Operativa Radiologia e TAC Cardiovascolare al Centro Cardiologico Monzino di Milano, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Come è possibile che cose del genere capitino ad atleti professionisti supercontrollati come Eriksen?
“A prima vista si è parlato di sincope, ma non è appropriato perché la sincope è una perdita di coscienza breve con una ripresa autonoma. Qui invece l’atleta è stato soccorso dai compagni e dai sanitari, gli è stato effettuato un messaggio cardiaco. Siamo di fronte a un arresto che potrebbe essere dovuto magari a un’aritmia ventricolare, a una tachicardia sostenuta. Questo può succedere, nonostante i controlli. E in Italia i controlli sono severi, più che in altri Paesi europei, per non parlare degli Stati Uniti”.
Quali patologie possono sfuggire?
“Penso alla cardiomiopatia aritmogena, ma anche a malattie legate all’attività elettrica del cuore, che possono manifestarsi per la prima volta in modo drammatico senza prodromi”.
Come si affrontano casi come quello capitato a Eriksen?
“Certamente è stato fatto un massaggio cardiaco. Il “muro” che i compagni hanno effettuato in maniera appropriata per tutelare la privacy del ragazzo non ha fatto vedere se sia stato usato anche il defibrillatore. A ogni modo l’intervento è stato super tempestivo, dal malore alle prime manovre di soccorso sono passati 10-15”. Correttamente all’inizio è stata controllata la pervietà delle vie aeree, per poi iniziare il massaggio”.
È questo il motivo per cui lasciando il campo in barella Eriksen è sembrato già cosciente, e più tardi è riuscito a parlare?
“In caso di cuore fermo non c’è perfusione di sangue verso gli organi. Va quindi garantita in maniera meccanica, e prima si inizia, più facile è che l’aritmia si interrompa e soprattutto non si abbiano reliquati, cioè danni postumi”.
E’ possibile ipotizzare già se Eriksen potrà tornare a svolgere attività fisica e magari a giocare?
“Difficile dirlo in questo momento. Un arresto cardiaco, se di questo si tratta, solitamente non avviene in un cuore sano. Di base spesso c’è una cardiopatia organica alla base delle aritmie. Occorre ricostruire la sequenza degli eventi, ma spesso in questi casi c’è una causa rilevante che pregiudica il ritorno all’attività”.
(FONTE: GAZZETTA DELLO SPORT)
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