L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti in un’intervista ai microfoni di Sette, magazine del Corriere della Sera, parla della sua amata Milano e dell’Inter:
“Città fantastica, a misura d’uomo. La gente che ci vive la sa apprezzare, non crea mai grossi problemi e alla fine dà sempre il meglio di sé. Milano è sempre stata amministrata bene perché i suoi abitanti, non solo i milanesi, rendono il compito agevole.
“Lui era un fenomeno unico, nonostante i problemi. È stato il mio orgoglio da presidente. Sa come mi sono deciso a prenderlo? Era l’aprile del 1997, stavo tornando in auto da Firenze dopo uno 0-0 e il mio autista, Dante, cominciò a borbottare perché da un po’ di tempo l’Inter non brillava più. E io quasi contrariato gli risposi: allora compriamoci Ronaldo così vinceremo sempre! Da quella battuta un po’ provocatoria prese corpo piano piano la convinzione di provarci davvero”.
“È un ragazzo gentile, umile e intelligente. Mi aggiorna su quello che sta facendo ma ha le idee chiare e non è mai ossessivo. Ormai gestire un club è davvero un impegno economicamente spaventoso, non è più per famiglie appassionate”.
“E’ molto diverso da Conte, nello stile, nella tattica, nella personalità. Certo, con Conte si poteva mettere in cantiere il secondo scudetto consecutivo, quello della stella, ma forse il nuovo tecnico ci sorprenderà”.