Christian Eriksen è ancora ricoverato presso l’Ospedale di Copenaghen, dove nei prossimi giorni continuerà a sottoporsi ad esami per stabilire la causa del malore. L’Inter però si muove e, nella persona di Marotta, Ausilio e del dottor Volpi, è pronta a raggiungere il centrocampista nel weekend, qualora dovesse essere dimesso dal Rigshospitalet.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, infatti, “Christian non è solo, non lo è mai stato e mai lo sarà. Ha sentito l’Inter vicinissima in questi giorni, i più duri della sua esistenza“. I dirigenti e il medico nerazzurro attendono le dimissioni poiché le regole Covid sono “troppo stringenti per immaginare un ingresso nella struttura ma, più in generale, l’Inter vuole usare tutta la delicatezza che la situazione impone. Da un lato Eriksen ha bisogno di massimo riposo e nessuno stress, dall’altro verrà rispettata la giurisdizione danese sull’argomento. Lo staff medico nerazzurro è, comunque, in continuo contatto con i colleghi della nazionale: non c’è informazione clinica che non venga condivisa praticamente in tempo reale“.
Oltre a visitare Eriksen dopo i momenti di terrore vissuti sabato pomeriggio, Marotta, Ausilio e Volpi vorrebbero comprendere l’evoluzione clinica per cominciare ad analizzare gli aspetti normativi italiani sulla vicenda. Al momento, nessuno scenario è escluso: il danese potrebbe anche tornare a Milano dopo le dimissioni affinché l’Inter possa sottoporlo ad ulteriori esami.
In questo contesto si incastra anche il forte desiderio da parte di due giocatori belgi, Romelu Lukaku e Jan Vertonghen (compagno attuale il primo, compagno ai tempi del Tottenham il secondo) di rivedere Eriksen. L’occasione giusta sarebbe oggi, dal momento che domani alle 18.00 è previsto il match fra Danimarca e Belgio. Anche in questo caso, tuttavia, la fattibilità della visita è ridotta a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia e dal protocollo applicato negli Europei. Quest’ultimo prevede, infatti, che il Belgio debba rimanere in bolla. Probabile che Lukaku ed Eriksen si rivedano direttamente a Milano. Se il palcoscenico fosse il campo, poi, sarebbe una notizia meravigliosa.
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