Il colloquio di ieri fra Zhang, Antonello e il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha riportato il sereno fra le parti – dopo le polemiche di marzo – per quanto riguarda la costruzione del nuovo stadio a Milano. Il presidente dell’Inter ha fornito le garanzie su un impegno a medio-lungo termine di Suning nell’Inter, proprio come richiesto dal numero uno della città meneghina.
Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, quello di ieri rappresenta il passo più recente all’interno di un iter tortuoso cominciato sul finire del 2018, quando Inter e Milan manifestarono l’intenzione di costruire un nuovo impianto sportivo a Milano. “Le elezioni comunali sullo sfondo non aiutano a dare un orizzonte temporale preciso, ma i pianeti sembrano essersi riallineati: il mega progetto, presentato come studio di fattibilità nel luglio 2019, rientra quindi nell’attualità cittadina dopo l’altalena degli ultimi mesi. Già nel maggio 2020 Inter e Milan avevano presentato il documento finale dell’intero masterplan corretto secondo le condizioni fissate dal comune: parte del vecchio San Siro continuava a vivere e veniva destinato ad attività sportive e commerciali. A novembre era poi arrivato lo studio di fattibilità che assegnava meno cemento nella zona extra-stadio. Infine, a febbraio di quest’anno i due club avevano consegnato le integrazioni sul piano economico-finanziario”.
Dopo il chiarimento di ieri, nerazzurri e rossoneri attendono l’ok della Giunta che permetterebbe di rendere esecutivo il piano e di passare alla fase 2, che sarà caratterizzata dalla scelta fra Populous (La Cattedrale) e Manica-Sportium (Gli Anelli). Favorito il primo progetto.
Zhang attende la mossa finale delle istituzioni e nel frattempo, prima di tornare in Cina, dovrà sbrogliare un’altra faccenda spinosa: quella legata al main sponsor che dovrà sostituire Pirelli sulle maglie da gioco nerazzurre per la stagione 2021-22. “Il tempo stringe e aumentano i colloqui con potenziali partner, sia americani che asiatici: si va da aziende del settore finanziario a quello delle criptovalute”. L’Inter, nel pre-Covid, aveva in mente di chiudere l’accordo per 30-35 milioni: probabile che ora le cifre tenderanno al ribasso. Non resta che attendere per capire quale marchio comparirà sotto il tricolore nella prossima stagione.
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