Lo Scudetto dell’Inter ha regalato a molti cittadini e tifosi gioia e felicità, sentimenti forti e contrastanti rispetto al presente segnato dalla pandemia.
E in chi ha vissuto (ma combatte tuttora) le vicende del Covid-19 in prima linea, la conquista del tricolore ha rappresentato anche un momento di spensieratezza. Perchè da sempre, un ospedale è luogo di sofferenza e speranza, ecco allora che il 19° titolo arrivato all’interno del ‘Policlinico Gemelli’ di Roma – struttura socio sanitaria di livello internazionale con oltre 5.000 dipendenti – è stato vissuto come un momento di evasione dal lavoro quotidiano.
Sì perchè all’interno del mega ospedale di Roma dal 21 ottobre 2019 esiste un Inter Club ‘Policlinico Gemelli’, presidente Domenico Piro, ad oggi 106 tesserati.
“Come è nata l’idea? A Roma, come ovunque in Italia, ci sono tanti interisti e anche nel nostro Policlinico ce n’è una folta rappresentanza – racconta Piro, di professione tecnico radiologo, al ‘Gemelli’ da 4 anni – conoscendo molte persone abbiamo fatto girare la voce di questa possibilità e ci siamo messi subito al lavoro: in pochi mesi abbiamo ottenuto ben 106 iscrizioni. Ad oggi raccogliamo tante diverse professionalità, unite dalla stessa passione; ci sono sanitari, amministrativi, docenti e non, dirigenti, dipendenti, pensionati, buona anche la componente femminile. Il nostro club, essendo in un ospedale, rappresenta una sorta di unicum, l’altro in Italia è l’Inter Club Istituto Nazionale Tumori di Milano con cui abbiamo dei contatti”.
Il Covid ha frenato le varie attività messe in cantiere dai vertici del club, tuttavia alcune iniziative si sono svolte, come regalare le uova di Pasqua ai bambini ricoverati o donare una maglietta dell’Inter ad un bambino che stata svolgendo la chemioterapia. Alcuni calciatori ed ex, come Bastoni, Sensi e Nicola Berti, hanno dimostrato affetto e vicinanza al club con video e messaggi sui social.
Come è stato festeggiato lo Scudetto? “Siamo andati in Piazza del Popolo, c’erano una cinquantina di persone tutte distanziate e con mascherina, è stato il nostro modo di festeggiare nel rispetto delle regole vigenti. I meriti per questo trionfo sono quasi interamente di Antonio Conte, che ha dovuto sorbirsi tante critiche soprattutto dopo l’uscita dalla Champions ma che poi saputo fare quadrato verso un obiettivo che mancava da 11 anni.
La squadra, obiettivamente, ha dimostrato di essere superiore alle altre, è uno Scudetto bellissimo questo perchè arriva in un periodo per tutti noi sanitari particolare per via del Covid, non possiamo vivere la festa come vorremmo ma la soddisfazione di assaporare una gioia calcistica è immensa e ci gratifica dei sacrifici quotidiani.
Il giocatore simbolo? Lukaku, ma l’uomo in più è stato Conte. Sono convinto che i prossimi mesi, col ritorno al successo della nostra squadra e con le iniziative che prenderemo per far conoscere meglio il Club, ci porteranno nuove iscrizioni e ancor più entusiasmo nerazzurro. Speriamo soprattutto, non appena possibile, di poter ospitare uno dei nostri campioni. Visitare il ‘Gemelli’ non è solo visitare un ospedale ma anche una grande università come l’Università Cattolica e una serie di laboratori di ricerca dove si costruisce la salute di domani”.
Essere interisti a Roma, inevitabile allora la domanda su Mourinho nuovo tecnico dei giallorossi.
“Mourinho è la nostra storia, ha scritto pagine indelebili e indimenticabili per noi. Sono felicissimo che torni in Italia ad allenare. Lo inviteremo sicuramente a visitare il nostro Club. Da interisti magari avremo difficoltà a vederlo in un’altra squadra, ma non possiamo pretendere di avere l’esclusiva su di lui. È comunque un personaggio che alza il livello della nostra serie A e sarà interessante confrontarci con lui. Quindi ben venga e che vinca il migliore!”.
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