Intervistato da Inter TV, Samir Handanovic ha rilasciato le sue prime dichiarazioni sull’inizio della nuova stagione dell’Inter agli ordini di mister Simone Inzaghi.
Quali sono le sensazioni e gli obiettivi per questa nuova stagione?
“Sensazioni bellissime, però questo è passato. Abbiamo uno Scudetto da difendere. Sarà un campionato molto più equilibrato. Ci saranno almeno cinque squadre a contendersi lo Scudetto, poi ci sono tanti nuovi allenatori con fascino. Ci sarà molto equilibrio, ma noi siamo una squadra forte. Aspettiamo che ritornino tutti e poi ci prepareremo.
Come sono andate le vacanze, considerando che lo scorso anno non c’è stata tregua tra una stagione e l’altra?
“Alla fine del campionato scorso non vedevi l’ora di andare in vacanza, poi però quando sei in vacanza non vedi l’ora di ritornare ad Appiano. E’ sempre bello ritornare e vedere magazzinieri, fisioterapisti, giocatori. Si respira una bella aria. Le vacanze sono servite dopo un anno senza mai fermarci. Verso la fine del campionato si percepiva la stanchezza. Alcuni giocatori agli Europei ed in Copa America sono spompati e si vede. Io personalmente mi sono riposato bene, avevo staccato un po’ la spina.
A proposito di Nazionali, ci saranno le finali di Copa America ed Europei. Farai il tifo per Barella e Lautaro?
“Ho visto tutte le partite di Italia e Croazia. Non ho seguito la Copa America perché giocano in orari diversi. Tifo sempre per i miei compagni e mi piace sempre vedere giocare squadre forti. Sono un appassionato, è scontato che tifo l’Italia.
Hai già avuto modo di conoscere il nuovo staff?
Un giorno è troppo poco per conoscersi, ma avremo tutto l’anno per farlo. Già ci siamo incontrati diverse volte per gli stadi come avversari. Imparare a conoscersi è l’ultimo dei problemi.
Anche se per breve tempo, sei stato compagno di squadra di Inzaghi alla Lazio.
“Ero molto giovane, c’erano tanti calciatori che oggi sono allenatori o direttori sportivi come Peruzzi, Ballotta, Oddo, Liverani, Tare e lo stesso Inzaghi. E’ sempre un piacere rivedere gli ex compagni anche da allenatore: è stato bello. Il mister ha sempre un bel rapporto con i giovani: massimo rispetto come con tutti, l’importante è la personalità e il sapere quali sono i ruoli. Su questo non ci sono problemi, i giocatori aiutano gli allenatori in campo quando dà il meglio di se stesso.
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