Paolillo: “Azionariato non fattibile. Inter ridimensionata, ma competitiva”

Intervistato ai microfoni di TuttoMercatoWeb, l’ex dirigente nerazzurro, Ernesto Paolillo, ha parlato delle vicende societarie dell’Inter: “L’azionariato popolare da un punto di vista romantico sarei molto contento di vederlo, ma non si deve dimenticare che si regge in Spagna per una legge fiscale abbastanza strana. Ci sono dei casi positivi come il Bayern, ma non è azionariato popolare perché sono Allianz e altri grandi nomi di industrie. Non vedo possibile una cosa simile in Italia. A Milano si può fare del grande calcio, serve uno stadio di proprietà e, se Suning riuscirà con il Milan a portare a casa uno stadio nuovo, avrà incassi importanti e potrà aiutare molto il club. Vendere l’Inter? Anche quando arriva il fondo, deve guadagnare, altrimenti rivende la società dopo qualche anno e fa una minusvalenza. L’impressione che si ha è che stia cercando di riassestare le cose per vendere al meglio, ma non credo sia un investimento che la famiglia vuole fare a lungo termine. Il mercato? É un ridimensionamento dal punto di vista di bilancio, ma non significa necessariamente non essere competitivi. Sostituire Hakimi non è facile, ma con la plusvalenza è possibile acquistare giocatori meno blasonati in questo momento che possono essere plusvalenza domani. Non dimentichiamo comunque che l’ossatura principale della squadra è rimasta. É cambiato allenatore, ma non vedo un indebolimento evidente. Inzaghi è un allenatore che comincerà con un modulo che è una continuazione di quello di Conte, quindi i giocatori sono portati. É molto bravo perché ha fatto risultati importanti alla Lazio con una rosa inferiore, sa lanciare talenti e per me è stata la scelta perfetta”.

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