Partiamo da una premessa. Chi vi scrive non è contento dell’affare Nandez. Ma non tanto per il giocatore in sé, quanto perché viene preso per sostituire Hakimi, l’esterno più forte al mondo di adesso fino ai prossimi dieci anni. L’uruguiano, infatti, si è fatto conoscere dal grande calcio costruendo una carriera da centrocampista centrale, sia da regista basso sia da mezzala.
Qualcuno potrà farmi notare che a volte, soprattutto nell’Uruguay di Tabarez, ha giocato da esterno di centrocampo. Ma a questi farei notare che agire da esterno nel 4-4-2 o nel 4-2-3-1, con le spalle coperte da un terzino come poteva essere a suo tempo Caceres, è diverso che farlo nel 3-5-2, modulo in cui è di fatto un novizio avendoci giocato soltanto negli ultimi mesi a Cagliari con l’arrivo di Semplici. Senza contare la diversità nel giocare in una squadra che lotta per vincere (e che quindi si lascia molto più campo alle spalle) e in una che gioca per una salvezza tranquilla.
Pertanto, fatte queste premesse, se davvero dovesse rappresentare lui il post Hakimi, la speranza è quella che Inzaghi riesca a plasmarlo per calarlo a dovere nella parte. Anche perché, se davvero dovesse rimanere Perisic sul versante opposto, si rischierebbe una sorta di cortocircuito tattico poiché, spesso, chi gioca con un esterno più offensivo, dall’altra parte ne ha uno più difensivo per questioni di scalamento in fase di non possesso.