L’addio di Lukaku rappresenta un vero e proprio psicodramma nel mondo Inter e nei tifosi nerazzurri, che in questa operazione intravedono in maniera chiara la fine di un progetto vincente del quale Big Rom era stato uno dei volti principali, sicuramente il calciatore simbolo della rinascita.
Ma come sono andate le cose? Ebbene, contrariamente a quanto fatto trapelare nel pomeriggio di ieri, la decisione è stata di Suning. Come spiega La Gazzetta dello Sport, “la dirigenza è all’angolo in una situazione che sta precipitando. La prima offerta del club di Abramovich è stata rifiutata. Marotta, Ausilio e Inzaghi hanno espresso alla proprietà i loro dubbi, spiegando quanto la partenza dell’attaccante sarebbe grave da un punto di vista tecnico. Ma l’ultima parola spetta alla famiglia Zhang e al fondo Oaktree. Un passo fondamentale, anche per capire quali sono le vere prospettive del club. I dirigenti e il tecnico vorrebbero tenere il goleador che negli ultimi due anni ha dato corpo alle ambizioni interiste. Ma ormai l’esito della partita appare segnato“.
Questa decisione rischia di provocare un polverone, dal momento che in società si è già verificata una frattura fra la proprietà e la dirigenza. “I dirigenti pensavano di poter ottenere i risparmi necessari per far quadrare i conti anche senza il sacrificio del belga. Invece a Nanchino preferiscono vedere subito quei soldi”. A questo punto, non è da escludere nemmeno una decisione forte da parte dei dirigenti, che potrebbero scegliere di farsi da parte dal momento che sono stati letteralmente scavalcati. Da non tralasciare un dettaglio: Marotta, nel giorno dell’addio di Conte, ebbe un colloquio con alcuni rappresentanti della Curva Nord. In quell’occasione assicurò che la cessione pesante sarebbe stata solo una: quella di Hakimi. Adesso anche lui è in una posizione scomoda e possiamo solo immaginare il fastidio e la rabbia che lo pervade per non aver potuto rispettare la parola data.
Conferme anche dal Corriere della Sera, secondo cui la cessione di Lukaku non va imputata né a Marotta né ad Ausilio, contrari all’operazione. “L’input è arrivato direttamente dalla proprietà. È passato il messaggio che non esistono incedibili: il rischio è di innescare un effetto domino, con i migliori che potrebbero chiedere di andar via per non restare in un progetto al ribasso. Lukaku ha avuto un lungo colloquio con Simone Inzaghi. Al nuovo tecnico dell’Inter, per nulla contento della cessione, il giocatore ha spiegato le sue motivazioni riassumibili in un non vorrei partire, ma vista la situazione colgo l’occasione professionale”.
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