Prima Hakimi, ora Lukaku. Cessioni eccellenti all’Inter. “Eppure, per paradosso – scrive Libero – per Inzaghi si può aprire uno scenario più confortevole per lavorare, per rilanciarsi, per togliere di mezzo alcuni paragoni forzati con il recentissimo passato che agli allenatori fanno sempre poco piacere perché basati su parametri superficiali.
L’Inter che il 21 agosto debutterà contro il Genoa non è più l’Inter di Antonio Conte.
Ha smesso di esserlo nel momento in cui il condottiero pugliese ha abbandonato il suo esercito; con l’uscita di scena di Lukaku e Hakimi, quelli che erano senza tema di smentita i due pretoriani fulcro del gioco e dell’impianto tecnico-tattico, esce di scena di conseguenza anche la necessità di riproporre quello che è stato per due anni.
Non avrà più senso paragonare l’Inter che sarà di Inzaghi a quella che è stata di Conte e questo verrà in aiuto a Simone. È finito un ciclo, ne inizia un altro, se rivoluzione deve essere è bene che sia riconoscibile perché il calcio insegna che i cambiamenti morbidi sono delle eccezione che, comunque, alla fine durano poco e necessitano scossoni decisi”.
(FONTE: QUOTIDIANO LIBERO)