Con la cessione di Lukaku al Chelsea, viene meno anche la prima metà della Lu-La, la coppia d’attacco che negli ultimi due anni è risultata devastante grazie ad un’intesa mozzafiato. Naturale che, privato del suo partner, Lautaro veda dispiegarsi due strade alternative davanti a sé: lasciare l’Inter a sua volta, visto che i piani del club hanno subito un brusco ridimensionamento; rimanere in nerazzurro e diventare il leader indiscusso della Milano nerazzurra.
Ieri, nell’amichevole giocata a Parma, il Toro è risultato uno dei migliori in campo. La Gazzetta dello Sport oggi elogia la sua prestazione: “sembra che non abbia mai fatto neanche un giorno di vacanza”. Tuttavia, la fila di estimatori esiste e fa paura. Ieri i tifosi nerazzurri hanno vissuto un’altra giornata complicata: intorno all’ora di pranzo, il Times ha annunciato un presunto accordo raggiunto fra l’Inter e il Tottenham per 70 milioni di euro, ma la notizia è stata fermamente smentita dal suo agente Camano che ha ribadito la volontà del suo assistito di rimanere in Italia e nel club nerazzurro.
Molto, se non tutto, del futuro a Milano del numero 10 passerà proprio dai colloqui con Camano in ottica rinnovo del contratto, in scadenza nel 2023. Attualmente, Lautaro percepisce 2,5 milioni di euro: davvero troppo pochi, se paragonati ad alcuni ingaggi elevati di giocatori che non rivestono un ruolo cardine nella rosa interista come quello del Toro. Per non posticipare il discorso alla prossima estate, quando l’argentino arriverà a un anno dalla scadenza e dunque avrà maggior potere contrattuale, occorrerà trovare un accordo in tempi brevi. Il primo assalto del Tottenham è stato respinto, ma la situazione resta incerta visto che il Toro piace – e tanto – anche ad Arsenal e Atletico Madrid (destinazione più gradita).
Serve il rinnovo, serve la volontà decisa dell’Inter di trattenerlo: dopo la cessione di Lukaku, gravissima per le ambizioni del club, i nerazzurri non possono permettersi un’altra cessione eccellente. Lautaro deve diventare il leader dell’Inter 2021-22, costi quel che costi.
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