Franco Ordine su Il Giornale. “Simone Inzaghi è entrato in punta di piedi nella stagione post scudetto, aperta da due cessioni eccellenti, e ha chiesto sin dall’inizio a tutti di collaborare. Inzaghi, con quel po’ po’ di predecessore (Conte, ndr), può contare su una condizione molto favorevole. Ha capito in pochi giorni che il gruppo, allenato all’intensità e al rigore professionale da Conte, è in grado di garantire affidabilità, attenzione e tensione. E in cambio, il tecnico, insieme con il suo staff, ha riscosso già il gradimento di gran parte dello spogliatoio. Si sa come va nel calcio, un po’ come col nuovo professore salito in cattedra: i giudici più intransigenti (e attendibili) sono gli studenti, nel nostro caso i calciatori. A Simone Inzaghi, però, è cambiata la prospettiva. È arrivato con Hakimi in partenza e la garanzia che Lukaku sarebbe rimasto. Da qualche giorno ha capito che non è proprio così e si sta preparando a cavalcare l’unico aspetto
positivo di questa scelta societaria. Non potrà più partire testa di serie e candidato numero uno a rivincere lo
scudetto come lo stesso Allegri aveva segnalato. Non è granchè, naturalmente. Perché poi il resto dipenderà dal sostituto del belga e da un traguardo intermedio che è già diventato parola d’ordine del nuovo corso: superare il girone iniziale di Champions League, traguardo non riuscito a Conte per due anni col quale i paragoni saranno un supplizio inevitabile”.