MERCATO – Marotta al lavoro per 3 colpi. Ecco come spendere i soli 50 mln del tesoretto cessioni

Con la cessione di Lukaku, il mercato dell’Inter è decollato: in 48 ore chiusi sia Dzeko dalla Roma – prestito gratuito e 1,8mln al club giallorosso in caso di qualificazione Champions – che Dumfries dal PSV per 12,5 mln + 2,5 di bonus.

La svolta, dunque, è arrivata con la promessa di liquidità da parte del Chelsea che pagherà (in rate e non l’intera somma subito) 115 mln per l’acquisto di Lukaku. A sottolineare come il problema dell’Inter fosse proprio il pagamento cash. Tuttavia, il mercato, sebbene ci troviamo a pochi giorni dall’inizio del campionato, è ancora aperto e i nerazzurri necessitano di fare altri colpi.

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Col budget risicato (non più di 50 mln per i prossimi acquisti Dumfries incluso), l’ad Marotta e il ds Ausilio dovranno compiere un altro piccolo miracolo. Come vi abbiamo raccontato, per l’attacco sono vive ad ora 3 piste: Correa, Insigne e Kean. Zapata non sembra più rientrare nei piani della società.

Per quanto riguarda il Tucu, la Lazio spara alto, ma il gioco di Lotito è rischioso: aspettare ancora qualche giorno per attirare altre squadre e creare un’asta potrebbe essere controproducente: 35 mln sono eccessivi per un giocatore in scadenza di contratto. L’Inter è sicura – avendo il benestare dell’agente Lucci e dello stesso calciatore – di poter chiudere a 20/25 più alcuni bonus.

Nel frattempo Raiola, felice per aver piazzato un altro assistito sotto l’ala interista (dopo De Vrij e Pinamonti), è incline a far lasciare l’Everton a Kean, rientrato dal prestito da Parigi e restio a rimanere in UK. L’Inter, dal canto suo, è titubante, causa problemi caratteriali del ragazzo e maturità calcistica, nonostante nella scorsa stagione abbia fatto registrare numeri importanti: 41 partite e 17 gol. Rimane, pur sempre, un classe 2000.

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L’altro nome – molto a sorpresa – è quello di Insigne. L’attaccante napoletano è in conflitto da mesi con De Laurentis per il rinnovo contrattuale. Il presidente partenopeo vorrebbe un prolungamento a ribasso, mentre il giocatore un ritocco in rialzo. L’agente Pisacane (lo stesso di D’Ambrosio) parrebbe non opporsi alla destinazione milanese, soprattutto perché Insigne andrebbe a percepire uno stipendio di 6 mln netti a stagione, a fronte degli attuali 4,5 mln. L’Inter offrirebbe 15/20 mln più il cartellino di Sanchez, in un’operazione tutta marottiana, atta a indebolire una diretta concorrente. Anche se è plausibile il depistaggio dell’Inter per mettere fretta alla Lazio per Correa. Un occhio di riguardo, sempre, a Vlahovic, ma la base di partenza è di 50 mln e uno sforzo eccessivo metterebbe a dura prova il piano della dirigenza di arrivare ad altri 3 colpi.

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Sul capitolo centrocampo, bisogna capire se uscirà un altro mediano, magari uno fra Vecino e Agoumé e se l’Inter, in caso di non cessioni, vorrà fare lo stesso Nandez, bloccato da tempo e promesso sposo, anche con rottura con il Cagliari. Appena la situazione punte sarà ben delineata, l’Inter potrà comodamente affondare il colpo per l’uruguagio se lo riterrà opportuno.

Comunque sia, se i colpi di mercato saranno questi: Dzeko (gratis), Dumfries (12,5 mln), Calhanoglu (gratis), Correa (25 mln) o Insigne (20 + cartellino di Sanchez o 10 + quello di Vecino) o Kean in prestito e Nandez (prestito oneroso a 5 mln), l’Inter avrà lavorato con i famosi 50 mln di budget destinati al mercato e parte del tesoretto delle cessioni di Hakimi e Lukaku.

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