Dumfries – Hakimi, le differenze: ecco dove l’Inter perde e guadagna

Denzel Dumfries è un giocatore dell’Inter. Arriva dal PSV. Dopo settimane di trattative la dirigenza nerazzurra ha messo a segno un colpo importante, assicurandosi l’olandese protagonista di un Europeo super. L’operazione si è conclusa sulla base di 15 milioni: 12,5 di parte fissa, 2,5 di bonus. “sono pronto, affamato e felice” sono state le primissime parole dello stesso Dumfries, che oggi si sottoporrà alle visite mediche di rito per poi diventare ufficialmente un nuovo calciatore nerazzurro.

Le differenze con Hakimi

“La vera differenza è nella velocità. Hakimi ha passo e picchi da sprinter – è l’analisi della Gazzetta dello Sport -. Dumfries sembra più un tipo da 400 metri. È anche una questione di fisico, Dumfries è più alto. L’olandese sfiora il metro e novanta per 80 chili di peso, Hakimi è 1.81 per 73. Il primo trasmette una sensazione di possanza, il secondo di agilità. Hakimi ha un piede buono, ma non finissimo o sublime. Sono due esterni figli del loro tempo, programmati per creare superiorità numerica con azioni ad alta componente di fisicità. Quando spinge in fascia, Dumfries fa valere la prestanza, il “tonnellaggio”. A volte dà l’impressione di litigare un po’ con il pallone, specie sul primo controllo, con la palla che schizza in avanti, ma il suo motore gli permette di recuperare gli attimi perduti, e sullo slancio poi va via. È lucido nelle scelte finali, nel decidere se crossare o appoggiare al centro per il compagno meglio piazzato o tirare lui stesso in porta, in diagonale, con varietà di soluzioni, sul primo o secondo palo.
Dumfries è superiore ad Hakimi nel gioco aereo. In Olanda ha segnato sette gol di testa, spesso su cross da sinistra, da esterno a esterno, un’opzione che può diventare letale nel 3-5-2 di Simone Inzaghi: Perisic o Dimarco dal lato mancino per Dumfries “tagliante” verso la porta sul versante destro. Da verificare la sua attitudine alla fase difensiva e qui ci sta che la bilancia penda dalla parte di Hakimi. Un anno alla scuola di Antonio Conte ha permesso ad Achraf di apprendere l’alfabeto del buon vecchio terzino.
L’Inter con Hakimi ha perso uno schema, la palla ad Achraf generava sempre qualcosa, ma è caduta in piedi. Dumfries porta con sé discreto spessore internazionale, per esempio 23 presenze e due gol nell’Olanda, e il record di tiri e di dribbling nel campionato olandese”.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)

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