A due giorni dall’inizio del campionato l’Inter si trova con alcuni reparti scoperti e con alcuni esuberi da piazzare. Non in prestito, ma a titolo definitivo. Un’utopia quando si parla di calciatori nerazzurri, il caso Joao Mario dovrebbe insegnarci qualcosa.
L’Inter fa sempre fatica ad acquistare, trattando fino agli ultimi giorno un giocatore o portando la trattativa per le lunghe, a volta causa di forza maggiore (leggasi società), a volte per problemi di liquidità o di bilancio… Insomma, quando ci sono di mezzo i colori nerazzurri è sempre difficile portare a casa un giocatore ad un prezzo equo. Tanto più è difficile, poi, poterlo vendere.
Non è il caso di Lukaku, ovviamente: intesa col Chelsea fin da subito sul costo del cartellino e in una settimana il belga era già a Londra. Tuttavia, se si tratta di Vidal, Sanchez, Agoumé o Lazaro le cose si complicano. Il peso del club, per cui è difficile imporsi negli acquisti, non è direttamente proporzionale a quello delle cessioni.
Se per gli acquisti l’Inter è considerata l’Inter e le trattative per uno sconticino si protraggono nel tempo, per le uscite avviene il contrario: l’Inter non è considerata l’Inter e ben meno i suoi giocatori. Così, per liberarci di un esubero, ad esempio, si hanno due opzioni: prestito (quasi sempre gratuito) o rescissione con buonuscita.
Non sono appetibili i nostri esuberi? Lo sarebbero se alcune variabili non si mettessero in mezzo, una fra tutte il peso mediatico. Infatti, scrivere quotidianamente di giocatore fuori dai piani dell’allenatore e il suo peso a bilancio è senz’altro controproducente. La squadra interessata, di certo, tirerà sul prezzo o sulle modalità di acquisto.
La seconda variabile è la presenza della società: una società forte non metterà mai sul mercato pubblicamente un suo giocatore che deve vendere, soprattutto se deve venderlo bene. Il caso Hauge ne è una dimostrazione. I rossoneri hanno ceduto il giocatore in prestito con obbligo di riscatto fissato a 12 mln. Una cifra più che equa per le prestazioni del giocatore, anche se potrebbe poi esplodere in Bundes. Però è stato ceduto. Nella segretezza più totale, fin quasi alle ultime battute.
La terza variabile è l’età del calciatore: un Vidal o un Sanchez non riusciresti a venderli, non tanto per il costo risicato del cartellino, quanto dello stipendio che percepiscono alla loro età. O si attua il piano Nainggolan con la rescissione e la buonuscita (anche rimettendoci qualcosa a bilancio) o il calciatore rimarrà sempre sul groppone (vd. Joao Mario).
Di futuribile e vendibile l’Inter ha come esuberi Lazaro e Agoumé. Per il primo la Bild parla di prestito gratuito biennale al Benfica. L’unico vantaggio sarebbe quello di liberarsi dello stipendio di quasi 4 mln lordi. Per Agoumé, osannato dalla stampa e grande rimpianto del centrocampo dell’Inter quando giocava in prestito allo Spezia, non si profila all’orizzonte nessun acquisto definitivo, solo prestito. Forse in Francia.
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