Il calcio non è sempre quello che ci vogliono far credere. A volte, infatti, sembra che i 90 minuti siano solamente il risultato di una serie illogica di fenomeni che col calcio hanno poco a che fare. Soluzioni, addizioni, bilanci, FFP, accordi, disaccordi. Insomma, chi vive di calcio sa che dietro a una partita si nasconde, spesso e volentieri, altro.
Uno degli elementi che connotano il football moderno è senz’altro la presenza -quasi ingombrante- degli agenti. Padri-padroni del destino non solo dei propri assistiti ma anche di interi club. Basti pensare all’agenzia Gestifute del famigerato Mendes, che ha il monopolio dei talenti portoghesi e sposta le sue pedine in club “amici”, come il Wolverhampton.
E l’Inter, come altri club della Serie A, non è scevra da questi meccanismi. Fino a una settimana fa Pastorello della P&P Sport Manager teneva rapporti saldi con l’Inter, poi il suo legame coi nerazzurri è terminato del tutto con la cessione di Lukaku al Chelsea. L’ultimo dei suoi scudieri, dopo che Candreva, Joao Mario e Livaja hanno militato per i campioni d’Italia (anche se quest’ultimi non hanno avuto il piacere di festeggiare il 19°).
Si fa affari con i procuratori, i quali percepiscono commissioni da capogiro. E più l’agente è noto, più la commissione sarà alta. Così come per Sanchez, preso gratuitamente dallo United e che percepisce 7 mln netti a stagione grazie al decreto crescita. Proprio in virtù del cartellino gratuito, avrà garantito al suo procuratore Leo Rodriguez di percepire una lauta ricompensa, così come Raiola per Dumfries. Tuttavia, il mondo delle procure rimane per lo più nell’ombra e non ci è dato sapere quanto guadagnano veramente i super-agenti.
La situazione, comunque, è chiara. Ci sono procuratori più amici di alcuni club e altri un po’ meno. A volte un giocatore non arriva anche per l’opposizione del suo agente che, se non fiuta l’affare, manda all’aria qualsiasi trattativa. Così l’Inter si è liberata di Pastorello o Pastorello dell’Inter. E i nerazzurri hanno guardato verso altri lidi, sempre mantenendo buoni rapporti coi “vecchi” agenti, con i quali gli affari vanno a gonfie vele.
Fra i giocatori interisti, difatti, spuntano i nomi di Radu, Dimarco, Gagliardini, Sensi e Salcedo. Cosa hanno in comune? La procura di Giuseppe Riso, agenzia GR Sports; a seguire -per numero di giocatori- l’agenzia TMP SOCCER dei tre procuratori Montipò, Pari e, soprattutto, Tinti, i quali curano gli aspetti calcistici di Bastoni, Ranocchia e Darmian. E anche di Raspadori, accostato all’Inter nel pre-europeo.
Poi, spuntano altri due super agenti, per i quali lo spostamento dei propri assistiti all’Inter ha interessato le ultime sessioni di mercato. Stiamo parlando di Raiola e Lucci. Il primo aveva già spostato da tempo dalla Lazio De Vrij e ora è ritornato a fare affari con l’Inter, portando Dumfries dal PSV. Con Pinamonti, altro cavallo della scuderia, pronto a lasciare i nerazzurri o a farsi spostare in cambio di un rimpiazzo: Thuram?
L’altro agente, quindi, è Lucci, col quale l’Inter è tornata a fare affari dopo Vecino e Kolarov. Infatti, si è appena accasato nel capoluogo milanese Edin Dzeko, dopo un corteggiamento di almeno un paio d’anni. E indovinate un po’? Anche Correa è dello stesso agente.
Si profila uno “scontro” fra Raiola e Lucci per portare all’Inter il proprio assistito. Chi la spunterà? Thuram o Correa? La valutazione è pressoché simile. La differenza sarà anche nelle commissioni e nel budget che l’Inter ha in mente di spendere, nonché della possibilità di far affari di nuovo con uno dei due. Ricordando che Pinamonti è in uscita e ancora non ha trovato una sistemazione.
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