Perchè Inter-Genoa chiude l’era Conte-Lukaku e apre quella Inzaghi-Dzeko


L’Inter di Inzaghi ha vinto e convinto. La partita contro il Genoa ha segnato anche una linea di demarcazione con l’Inter di Antonio Conte. E lo spiega bene la Gazzetta dello Sport.
“Serve sempre un evento traumatico o comunque altamente simbolico per segnare il passaggio da un’epoca all’altra. Come il Sacco di Roma (410) o la scoperta dell’America (1492) che tanti usano per datare il Medioevo.
Inter-Genoa, nel suo piccolo, è stato un evento del genere, una partita passaggio, piena zeppa di significati, che ha chiuso l’era Conte-Lukaku e ha spalancato quella nuova di Simone Inzaghi e Dzeko.
Vittoria secca per 4-0, esattamente come Conte quando debuttò in campionato contro il Lecce. I migliori in campo sono stati due nuovi acquisti, Calhanoglu e Dzeko. E già questo è uno strappo con il passato. L’ex milanista ha scodellato il corner per il primo gol di Skriniar, ha firmato il bellissimo raddoppio, ne ha realizzato uno ancora più bello, annullato per fuorigioco, ma soprattutto, ha creato tantissimo, of­frendo quell’aiuto di qualità in regia che Brozovic raramente ha avuto e che Eriksen ha faticato a garantire. Dzeko ha assistito il gol di Calha, ha innescato quello di Vidal, ha colpito una traversa, ha imposto un miracolo a Sirigu e, alla fine, ha trovato il gol meritatissimo. Ma anche i suoi meriti vanno oltre il tabellino. E’ stato la chiave tattica del gioco ed è lui che segna tatticamente la frattura con il passato recente dell’Inter”.

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