Juan Sebastian Veron, che all’Inter conoscono molto bene, oggi è il presidente dell’Estudiantes e conosce molto bene Joaquin Correa, con il quale ha giocato proprio a La Plata quando il nuovo attaccante nerazzurro aveva appena 18 anni. Oggi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Veron tesse le lodi del Tucu:
“Non gioca da solo, ma gioca per gli altri e con gli altri. Non è un solista, un dribblomane. Tutto ciò che fa è finalizzato allo sviluppo della manovra, al collettivo. Il Tucu ha il calcio dentro, e quando hai il calcio dentro difficilmente fallisci”.
L’Inter ha fatto un affare?
“Non so quanti soldi abbia speso, però so che Correa è un grande attaccante che può aiutare l’Inter a difendere lo Scudetto e ad andare lontano in Champions. E poi, cosa che non va mai trascurata, è un bravo ragazzo, uno che non alza mai la voce e sta tranquillo”.
L’attacco dell’Inter come cambia…
“Dzeko è un centravanti che fa reparto da solo, si muove, favorisce gli inserimenti dei compagni. Correa è uno che ama giocare tra le linee nemiche, dialoga con i compagni, triangola, crossa. Certo, Lukaku è un fenomeno, non possiamo negarlo, però non vedo un peggioramento. E poi una squadra non è composta solo da attaccanti, ci sono anche i centrocampisti e i difensori, e quelli dell’Inter mi sembrano molto bravi, a cominciare da Barella. Dunque non ho dubbi: con Correa è un’Inter ancora più forte”.