ESCLUSIVO – Vanni (La Repubblica): “Zhang, tre ipotesi sul futuro: due buone e una meno. Inzaghi? Può replicare le performance di Conte e battere Allegri”

Due vittorie e sei punti. L’Inter viaggia a punteggio pieno. Potrà volare in alto fino alla fine? Gli Zhang hanno intenzione di tenere la proprietà ancora per quanto tempo? Quanto si gioca Simone Inzaghi in termini di carriera? Per queste e ad altre domande abbiamo scomodato l’inviato di La Repubblica Franco Vanni, giornalista che le vicende di casa Inter le conosce assai bene.

Vanni, il mercato è agli sgoccioli, come giudica le mosse dell’Inter sia in uscita che in entrata?
“Benissimo. Le cessioni erano obbligate: Hakimi è stato sacrificato dalla proprietà per ragioni di cassa e Lukaku era determinato a partire, con buona pace di Zhang a cui i 115 milioni di certo non hanno dato fastidio. Quanto alle entrate, con le limitatissime disponibilità che avevano, Marotta, Ausilio e Baccin hanno fatto un mezzo miracolo. La proprietà aveva imposto vincoli di spesa strettissimi e fare meglio di come si è fatto sarebbe stato davvero complicato. Oggi a mio parere l’Inter non è più debole rispetto allo scorso anno, segno che il mercato è stato fatto molto bene. D’altra parte basta vedere quanti degli ultimi scudetti ha vinto Marotta, prima alla Juve e poi all’Inter. Certe cose non si improvvisano”.

Via Lukaku dentro Dzeko, quanto perde o guadagna l’Inter?
“Nell’immediato, il danno non è così grande. Dzeko è un centravanti di classe mondiale, è completo e ha doti tecniche impressionanti. Certo non ha dalla sua l’età, e questo è il suo limite. Lukaku potenzialmente ha invece davanti a sé almeno cinque anni ad alti livelli. Ma bisogna sempre ricordare che cedendo Lukaku l’Inter ha portato alla Pinetina non solo Dzeko ma anche Correa, giocatore forte, versatile e partito subito carico, come d’altra parte anche lo stesso Dzeko e Calhanoglu. La doppietta all’esordio del Tucu è un programma. È compagno di nazionale di Lautaro e Inzaghi lo conosce bene. Il bilancio di questa sessione di mercato, anche guardando solo l’attacco, non mi sembra certo negativo”.

Inzaghi al posto di Conte. Quanto si gioca il nuovo tecnico nerazzurrro in termini di carriera?
“Si gioca molto. Deve dimostrare di potere fare la differenza anche lontano dalla Lazio, che a lunghissimo è stata la sua casa. Replicare la performance di Conte in campionato non sarà facile, ma non è nemmeno impossibile. E fare meglio di Conte in Champions è possibilissimo, per non dire probabile. Peraltro con un girone pressoché identico, quindi nessuno potrà dire che Inzaghi rispetto al suo predecessore è stato fortunato. Per come è partito, Inzaghi mi sembra davvero in forma. La squadra gioca benissimo e lo segue. Con il Genoa all’esordio ha dominato. Con il Verona è partita forte, e ha saputo rialzarsi dopo la batosta del gol subito per un doloroso errore di Handanovic. Nella ripresa l’allenatore ha azzeccato i cambi, mettendo Barella davanti alla difesa, inserendo Vidal e Vecino come mezzali e rischiando Correa punta. Ha cambiato volto all’Inter e ha avuto ragione. Ha dimostrato coraggio e intuito”.

Molti commentatori vedono la Juve favorita soprattutto per il ritorno di Allegri: concorda?
“Anche prima della cessione di Ronaldo, non penso che la Juve fosse più forte dell’Inter. Inter e Juve se la giocano. Allegri è un allenatore forte, vincente e concreto. Ma Inzaghi alla Lazio ha dimostrato di poterlo battere, in Supercoppa e in Coppa Italia. Fabio Capello, uno degli uomini di calcio di cui più mi fido, in un’intervista che gli ho fatto di recente mi ha detto che secondo lui l’Inter è ancora la squadra più forte, a livello di profondità e completezza di rosa. A vedere l’avvio di campionato mi viene da pensare che possa avere ragione. Poi, certo, le stagioni sono lunghe e possono succedere un sacco di cose. E ci sono le altre, oltre a Inter e Juve”.

La strategia di Zhang è cedere l’Inter o vuole continuare a mantenere la proprietà?
“Zhang ha sempre detto di volere tenere l’Inter. Io penso che aspetti un’offerta che ritiene congrua, che finora non è arrivata. Il gruppo di famiglia è in condizioni economiche complesse e non vuole uscire dal club perdendoci altri soldi. Un evento che potrebbe fare lievitare il prezzo dell’Inter, come del Milan, sarebbe l’autorizzazione definitiva del progetto del nuovo stadio. Ottenuta quella, potrebbero arrivare offerte più alte per l’acquisto del club, che Zhang potrebbe valutare. Per i tifosi dell’Inter penso ci siano due possibili opzioni buone e una meno buona. La prima buona: Zhang tiene l’Inter, supera il momento di difficoltà che sta vivendo e torna a investire nel club come ha fatto fino al 2019 compreso. La seconda buona: Zhang vende il club a un soggetto che ha la capacità finanziaria e la volontà di spendere necessarie a sostenere il progetto sportivo cominciato nel 2016. Quella meno buona: Zhang non vende l’Inter, prende tempo, e a ogni sessione di mercato cede giocatori per far quadrare i conti. Quest’estate è andata bene, perché i dirigenti nerazzurri hanno fatto i salti mortali per sostituire chi è stato ceduto, ma pretendere di chiudere con 130 milioni di attivo ogni sessione di mercato non è realistico”.

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